Il confronto

San Timoteo, sindaci riuniti per “un’azione forte”. Roberti accusa: “In Molise più morti covid per carenze sanità”

Il primo cittadino chiama a raccolta i colleghi degli Ambiti sanitari di Termoli e Larino e attacca la Regione e l’Asrem: “Siamo al punto zero, totale approssimazione e nessuna prospettiva di rilancio”

È il padrone di casa, Francesco Roberti, qualche minuto prima di ricevere i colleghi sindaci, a far capire che aria tira. “Non c’è alcun programma di rilancio per il San Timoteo, totale approssimazione anche nella gestione. Siamo al punto zero e servono provvedimenti forti”. E poi la bordata che legittima i sospetti di molti. “Andava stigmatizzato a Roma che tutti questi decessi per il Covid sono dovuti a una carenza della rete sanitaria del Molise”.

Ma nonostante la seconda a terza ondata della pandemia abbia palesemente travolto la sanità molisana, al punto tale che i trasferimenti in elicottero di pazienti in altre regioni erano all’ordine del giorno un anno fa di questi tempi, non c’è alcun segnale che il Molise possa risollevarsi dal fondo provocato da un debito che ha comportato tagli al personale e reparti chiusi, col San Timoteo che appare la prossima vittima designata.

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C’erano quasi tutti, dalla costa al medio Molise. Molti sindaci, qualche assessore, poche le assenze per la riunione dei 33 paesi che fanno parte dell’Ambito territoriale sociale di Termoli e quello di Larino.

Francesco Roberti, reduce dall’incontro di stamane con il commissario Toma con la Conferenza dei sindaci, è netto. “Sono insoddisfatto, siamo ancora di fronte al fatto che col Decreto Balduzzi non si possono superare le criticità. In una regione in cui abbiamo avuto il numero più alto di morti covid in rapporto agli abitanti andava stigmatizzato a Roma che questi decessi sono dovuti a una carenza della rete sanitaria”.

Invece il Decreto Balduzzi appare un po’ la foglia di fico dietro la quale nascondere inefficienze e incompetenze. “Chi paga lo scotto è la Regione Molise e in particolare il San Timoteo”.

Roberti ha criticato anche il fatto che “siamo ancora a discutere se il Punto Nascite deve restare aperto o meno. Oggi coi sindaci vedremo il da farsi ma servono provvedimenti forti. Dobbiamo anche capire chi sono i nostri interlocutori perché vedo totale approssimazione anche nella gestione”.

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