L'incontro a termoli

San Timoteo: amministratori riuniti, assente Toma. “Il territorio va ascoltato”

Sindaci e consiglieri pronti a varare una proposta per unire i servizi sanitari degli ospedali di Termoli e Larino con la medicina territoriale

Si è tenuto ieri mattina all’auditorium del Cosib l’incontro per discutere delle criticità dell‘ospedale San Timoteo di Termoli. Una riunione, che segue a quella avuta dai primi cittadini molisani pochi giorni fa con il Presidente Toma, voluta giustappunto dai sindaci che per l’occasione avevano invitato tutti i rappresentanti dell’assise regionale oltre ai parlamentari molisani e ai comitati civici. A fare gli ‘onori di casa’ il primo cittadino di Termoli Francesco Roberti che ha ribadito che verrà tenuta la guardia alta, non essendo certo sufficienti le ‘promesse’ fatte recentemente dal capo della Giunta.

Il grande assente è stato invero il Governatore, che ha avvisato di non poter essere presente per ragioni istituzionali. Presenti in massa invece i consiglieri regionali del 5 stelle cui si è aggiunto l’unico parlamentare che ha risposto all’invito, Antonio Federico. Hanno partecipato inoltre il consigliere dem Vittorino Facciolla e il consigliere Gianluca Ceferatti. Assenti tutti gli altri.

Per i 5 stelle il vero problema non è tanto il Decreto Balduzzi. “C’è chi, strumentalmente, vuole far passare l’idea che i mali della sanità molisana stiano nel famigerato Decreto Balduzzi. Decreto in revisione da tempo, almeno dal 2019, con il Patto per la salute. Ma nessun decreto può puntare a smantellare la sanità di un territorio. La responsabilità del peggioramento dei servizi offerti ai cittadini è di chi è chiamato a programmare gli interventi: Asrem, Regione e Commissario. La programmazione deve partire dall’ascolto delle istanze territoriali, che vanno messe a sistema per potenziare l’offerta sanitaria complessiva, superando inutili campanilismi e steccati politici”.

Il j’accuse è dunque incentrato sulla mancata programmazione sgombrando il campo dall’idea che la ‘colpa’ sia solo nel Decreto governativo. Decreto che però un impatto significativo ce l’ha sulla nostra piccola regione. “In quest’ottica – ha sottolineato il deputato M5s Antonio Federico – ho iniziato una lunga e seria interlocuzione con la Conferenza dei sindaci. E ai tavoli della Conferenza delle Regioni stiamo ragionando sulle diverse criticità, come il superamento del limite di 500 parti per i punti nascita”.

incontro sanità al cosib
incontro sanità al cosib
incontro sanità al cosib
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Pentastellati critici anche sulle parole del Commissario ad acta riguardo alla medicina del territorio. “Ora Toma ha annunciato ai sindaci ben 13 Case della salute, mentre nelle bozze del Dm 71 se ne prevede una ogni 50.000 abitanti. Segno che la sua idea di programmazione sanitaria risponde più a promesse ‘campanilistiche’ che ad una visione d’insieme”.

“Del resto – ha aggiunto il consigliere regionale Vittorio Nola – lo stiamo vedendo anche a Venafro e Isernia, dove si portano avanti trattative separate per le due strutture sanitarie. In basso Molise non si deve commettere lo stesso errore: Termoli e Larino devono ragionare come vero distretto integrato”.

“Abbiamo il vantaggio organizzativo di avere una sola azienda sanitaria – così il consigliere pentastellato Andrea Greco -, dovremmo fare sistema. Per determinati servizi, ad esempio, potremmo organizzare staff itineranti, specializzati ed efficienti. Ma prima di andare a Roma a battere i pugni, come si dice per fare rumore, bisogna fare i compiti a casa. Dal 2014 i ministeri ci chiedono di rimodulare i budget per i privati convenzionati. Ci sono poi appalti scaduti da decenni e i concorsi bloccati, che durano anche 18 mesi. È chiaro che, mentre in Regione perdono tempo, i medici trovano impiego altrove”.

Ha parlato soprattutto dell’esigenza di condivisione la consigliera Patrizia Manzo. “Occorre confrontarsi sulla base di un documento programmatico per pianificare un’azione unitaria. Soprattutto occorre essere tempestivamente aggiornati su quanto sta accadendo per il Dm 71, perché si rischia di perdere anche ciò che già abbiamo. Il Balduzzi, preso alla lettera, imporrebbe a Termoli un ospedale di base, tuttavia il vecchio Pos affidava al San Timoteo specialistiche proprie di un Dea di I livello. Che rischiano di rimanere sulla carta di un vecchio documento”.

“Con un ritmo di 10 milioni di euro in più di esternalizzazioni ogni triennio – le parole di Valerio Fontana – togliamo risorse alla sanità pubblica e alimentiamo l’esodo dei molisani verso strutture di fuori regione”.

Per il segretario del Partito Democratico, il consigliere Facciolla, è necessario ascoltare il territorio per tarare al meglio il prossimo Programma operativo sanitario. “Il presidente Toma, anche in veste di Commissario alla Sanità, ha annunciato che nel corso del mese di aprile intende approvare il prossimo POS 2022 – 2024. Ma, come sempre è assente e distante e dimentica di ascoltare il territorio.

Questi appuntamenti invece sarebbero assolutamente richiesti e necessari perché servono a tarare meglio l’offerta sanitaria che dovrà essere contenuta nel prossimo POS. Il decisore politico regionale, Commissario alla Sanità, non faccia come Penelope ovvero non disfi di notte la tela che il partenariato tesse faticosamente di giorno. Noi continueremo ad ascoltare tutti e a fare fronte comune”.

“C’è la ferma volontà di mettersi tutti dalla stessa parte per eliminare quegli ostacoli che al momento sembrano impedire di individuare nuove metodiche per superare l’impasse in cui ci si trova. Principali riferimenti sono stati fatti per l’ospedale San Timoteo che, ultimamente, è oggetto di diverse problematiche” così i sindaci in una nota congiunta.

I sindaci hanno dato massima disponibilità alla collaborazione con l’idea di redigere un documento congiunto da presentare a Roma. “Si è parlato anche di un decreto Molise più volte tirato in causa nel recente passato. Una sorta di provvedimento ad hoc già utilizzato per la Calabria dove il Governo è intervenuto per tamponare il deficit della Sanità regionale” fanno sapere i presenti che hanno garantito di “vigilare sulla programmazione del nuovo Pos 2022-2024 e sui tempi di riorganizzazione e attuazione degli interventi utili a rilanciare quei raparti ritenuti essenziali ma, attualmente sotto organico. Per far ciò sarà necessario attivarsi per espletare i concorsi per il nuovo personale e l’assunzione di quei sanitari che hanno vinto i concorsi”.

Il prossimo incontro si terrà a Larino in quanto è intenzione dei sindaci formulare una proposta che riesca ad integrare i servizi dell’ospedale San Timoteo con quelli del Vietri e con la medicina territoriale.

“Ci auspichiamo – hanno concluso i sindaci di entrambi gli ambiti – che nel prossimo incontro possa esserci la presenza di tutti i rappresentanti che ricoprono un ruolo di governo, affinché ognuno in base al ruolo ricoperto, possa fornire il proprio contributo a questa vicenda”.

 

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