Problemi al caracciolo

Sale operatorie chiuse all’ospedale di Agnone, Greco (M5S) diffida direttore Asrem

Nonostante una spesa di circa 250mila euro, la Chirurgia ambulatoriale è chiusa: la denuncia del capogruppo del Movimento 5 Stelle. "Il Caracciolo sta morendo e mi hanno impedito di svolgere un sopralluogo ispettivo"

La diffida e la messa in mora del direttore generale Asrem Oreste Florenzano: lo annuncia il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Andrea Greco dopo l’ultimo sopralluogo ispettivo svolto all’ospedale Caracciolo di Agnone. “Mi è stato impedito di svolgere il mio ruolo, quello che prevede il mio mandato”, denuncia il capogruppo pentastellato che si è recato nel nosocomio altomolisano per verificare il funzionamento delle sale operative.

Lo avevano promesso più di due mesi fa, ricorda, il presidente-commissario alla sanità Donato Toma e il dg dell’azienda sanitaria. “Nulla è stato fatto”, sottolinea Greco. “Malgrado il riammodernamento delle sale costato nel 2016 oltre 250mila euro, il servizio di Chirurgia ambulatoriale complessa resta un lontano miraggio”.

Il capogruppo M5S mette in luce i disagi per l’utenza: “Come al solito a pagarne le conseguenze una vasta fetta di popolazione delle aree interne ormai sfiancate dalle bugie che il centrodestra regionale, spalleggiato dalla struttura tecnica, continua a diffondere senza alcun ritegno politico. Infatti se da una parte si continua a ripetere di voler riattivare il servizio chiuso ormai da due anni, dall’altra si accampano scuse quali la mancanza di parametri tecnici essenziali che consentano la riapertura.

Nel frattempo nelle ultime ore mi è stato vietato di svolgere, come prevede il mio mandato, un sopralluogo ispettivo nelle sale operatorie in questione. Circostanza di una gravità inaudita e mai registrata in passato che inevitabilmente mi ha costretto a diffidare e mettere in mora il direttore generale di Asrem, Oreste Florenzano il quale, se la situazione perdura, ne dovrà rispondere nelle sedi opportune, insieme a chi si è preso la responsabilità di ostacolare lo svolgimento del mio mandato.

Quanto accaduto nella giornata di ieri conferma, se ce ne fosse bisogno, di mettere il bavaglio e limitare l’attività politica ad un consigliere di opposizione, nonché la volontà di proseguire con l’opera di demolire l’unico presidio ospedaliero di Area particolarmente disagiata presente in regione. È evidente che la mancanza di attenzione verso il territorio al confine tra Molise e Abruzzo sta portando ad un totale smantellamento della struttura”. Circostanza favorita anche dalla costruzione del nuovo ospedale di Avezzano nell’ambito del nuovo piano di rafforzamento della rete ospedaliera della Regione Abruzzo.

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“L’ulteriore dimostrazione – insiste Greco – giunge dalle insistenti voci provenienti dal laboratorio Analisi, che a causa della carenza di personale, rischia seriamente di diventare un semplice ‘punto prelievo’. Immaginabili le ricadute che tale scelta avrà sull’utenza, la quale sarà indotta a rivolgersi ad altri ospedali finanche per un semplice esame del sangue. In estrema sintesi il ‘Caracciolo’ sta morendo per consunzione tra l’indifferenza generale di amministratori locali e pseudo politici regionali che a squilli di tromba e annunci eclatanti sulla stampa, non si sono minimamente occupati di monitorare e impegnarsi per un concreto rilancio del nosocomio altomolisano”.

Infine, il consigliere pentastellato rivolge “un particolare invito agli operatori sanitari e ai cittadini dell’intero territorio affinché in questa battaglia di diritti violati possano unire le forze e combattere in tutte le sedi opportune il disegno messo in atto da Regione e Asrem. Noi, come M5S saremo sempre al loro fianco, ma senza una presa di coscienza unitaria, sarà impossibile contrastare l’azione di mettere i definitivi sigilli al ‘Caracciolo’”.

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