Il punto dopo due anni di stop

Ripartono le opere finanziate col Cis: prime gare di appalto. Scasserra: “Non spendere 220 mln sarebbe assurdo”

Il punto sul Contratto istituzionale di sviluppo con Michele Scasserra, il responsabile unico designato un mese fa dal ministro Mara Carfagna. "Finora sono stati spesi solo 8 milioni di euro dei 220 assegnati. I soldi ci sono, bisogna accelerare", spiega l'imprenditore.

Sarà l’anno delle gare d’appalto per i progetti finanziati nel Contratto istituzionale di sviluppo, una sorta di piano straordinario per il Sud voluto dall’ex governo Conte. E’ stato l’ultimo programma di investimenti pubblici pre-Covid. Riavvolgiamo il nastro: era l’ottobre del 2019 quando a Roma è stata approvata la lista con le opere ammesse e con una copertura complessiva di 220 milioni. Progetti che, secondo il cronoprogramma ufficiale, devono essere realizzati e rendicontati entro il 31 dicembre 2023. Tuttavia, pochi mesi dopo la scelta dei progetti da parte del Governo, sono arrivati la pandemia e il lockdown che hanno fortemente rallentato le attività.

Per dare un’accelerata esattamente un mese fa è cambiato anche il responsabile unico del contratto (il Ruc), ossia la figura di coordinamento tra gli enti beneficiari dei finanziamenti, il Governo e l’agenzia Invitalia che si occupa della progettazione esecutiva delle opere cantierabili. Il ruc può proporre al tavolo eventuali modifiche ai finanziamenti concessi e svolge un controllo sulla parte finanziaria, firma gli atti di nullaosta del trasferimento delle risorse che avviene attraverso Invitalia e in particolare l’Agenzia di coesione. Dopo le dimissioni di Gerardo Capozza, il ministro per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna ha deciso di designare per questo ruolo un molisano: l’imprenditore Michele Scasserra, ex assessore allo Sviluppo economico nell’ultimo governo regionale targato Michele Iorio.

Gran parte delle risorse sono state assegnate per lo sviluppo della rete dei tratturi e la riqualificazione dei borghi attraversati nel percorso. Altri interventi riguardano il rafforzamento delle infrastrutture come l’ampliamento del porto di Termoli e la realizzazione di un innovativo sistema di mobilità e un parcheggio multipiano nel centro storico di Campobasso, il completamento dell’auditorium ‘Unità d’Italia’ di Isernia, la ristrutturazione del villaggio provvisorio di San Giuliano di Puglia. Quest’ultimo intervento fra l’altro è ritornato in auge negli ultimi giorni, quando il sindaco Ferrante e dieci associazioni bassomolisane hanno proposto di utilizzare le casette di legno per accogliere i profughi dall’Ucraina. Con il nuovo responsabile dei contratti scelto da Roma abbiamo fatto il punto della situazione.

Dottor Scasserra, a che punto siamo con i progetti del Cis?

“Si sta predisponendo la documentazione per la gara di appalto dell’intervento più grande di tutti, quello sui tratturi, che coinvolge 59 Comuni (con Campodipietra capofila) e che ha ricevuto 129 milioni. Invece, dei due progetti presentati dall’amministrazione di Campobasso, uno – la realizzazione di una strada interpoderale con la frazione di Santo Stefano – ha subìto una lieve rimodulazione ed è a buon punto per l’espletamento delle procedure delle gare di appalto. Invece, l’altro da 18 milioni di euro, relativo alla mobilità e ai parcheggi, è al vaglio dell’amministrazione comunale del capoluogo molisano che potrebbe apportare una revisione. Del resto, essendo dei progetti presentati in epoca pre-covid, le cose possono essere cambiate in termini di esigenze e di incrocio con altri finanziamenti. E’ stato varato il Pnrr e alcuni enti hanno deciso di apportare delle modifiche ai progetti presentati. Ricordo che ci sono altri due importanti progetti: il ‘Primo intervento funzionale sul piano regolatore portuale’ con un importo da 15 milioni di euro, coinvolge Comune di Termoli e Regione Molise (essendo territorio demaniale). Mentre ha ricevuto un finanziamento da 10 milioni Isernia per il completamento dell’auditorium ‘Unità d’Italia’”.

Quando inizieranno i lavori?

“Alcune gare di appalto sono state già assegnate: undici contratti per i lavori sono stati già firmati tra la stazione appaltante e l’aggiudicatario. Parliamo di 8 milioni e mezzo di euro sui 220 milioni complessivamente assegnati. Parliamo di una ventina di progetti tra gare di progettazione e gare di esecuzione dei lavori. Per alcune è stato già sottoscritto il contratto che precede l’avvio dei lavori. C’è stato oggettivamente un rallentamento: il Covid ha inciso, così come l’assenza del ruc. Appena mi sono insediato, ho dovuto rinnovare il contratto con l’Anac”.

In che fase siamo dal punto di vista dell’attuazione del Cis?

“Ora siamo in una fase di monitoraggio, stiamo capendo lo stato dell’arte dei progetti. Mi auguro di poter convocare al più presto il tavolo per prendere atto di ciò che è stato fatto, ciò che si sta facendo e per capire se ci sono delle criticità: alcuni progetti non sono stati avviati. Attualmente sono stati erogati 6 milioni di euro, altri 2 milioni sono stati erogati negli ultimi giorni grazie al mio nullaosta. Per far avanzare i progetti credo che la nomina di un ruc più vicino al territorio possa dare maggiore propulsione. Bisogna fare il più in fretta possibile”.

C’è il rischio che i soldi stanziati non vengano spesi?

“Non utilizzare queste risorse sarebbe assurdo. Quindi, io spingerò affinché queste opere partano il prima possibile”.

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