La solidarietà del molise

Riattivata l’accoglienza degli ex bambini di Chernobyl: in arrivo i primi profughi dall’Ucraina. Servono alloggi, appello ai molisani

Domattina una giovane donna con la bambina piccola sarà a Jelsi, ospite di una famiglia: è la prima accoglienza dei profughi ucraini in regione, dove l’associazione Solidarietà senza Confini ha riattivato la rete dell’accoglienza gestita per oltre 20 anni con i bambini di Chernobyl. Quelli stessi bambini, oggi cresciuti e genitori, ospiti di famiglie locali. L’associazione chiede disponibilità di alloggi in tutta la regione. Chi può chiami il numero 3397196749

La prima ad arrivare in Molise dal Paese dilaniato dalla guerra è una giovane donna con una bambina piccola. Arriverà domattina a Jelsi, ospite della stessa famiglia che 20 anni fa l’ha accolta che era ragazzina. Faceva parte dei bambini di Chernobyl, oggi è una madre in fuga dalle bombe. Non è l’unica perché sono già 17 i profughi ucraini in procinto di arrivare in Molise. Lo faranno tramite l’azione messa in campo dalla associazione ‘Solidarietà senza Confini’, la stessa che dal 1995 e per una ventina di anni ha gestito l’ospitalità di oltre un migliaio di bambini provenienti dalle aree compromesse dal disastro nucleare.

“Abbiamo riattivato la rete dell’accoglienza e siamo in contatto, anche se fra mille difficoltà, con i nostri amici ucraini che in questo momento hanno bisogno di tutta la nostra solidarietà e del nostro appoggio” dice Adelmo di Lembo, il referente dell’associazione. Lui stesso accoglierà a casa una donna ucraina con due bambini, che è fuggita con altri parenti. Arriveranno anche loro in Molise. “L’ho ospitata a casa che era piccola – racconta Di Lembo – siamo in contatto costante. Gli uomini invece per ora non verranno perché devono essere disponibili per l’esercito, sono tutti riservisti”.

Entro le prossime 48-72 ore è atteso l’arrivo di 17 persone che troveranno sistemazione negli alloggi già messi a disposizione tra Jelsi, Monacilioni, Campobasso, Termoli. Si tratta in larga prevalenza di donne e bambini, ma ci sono anche alcuni anziani. Qualcuno proprio in queste ore ha lasciato il villaggio di Kovalin, uno di quelli costruiti dopo il più grave incidente nucleare della storia, quello di Chernobyl. Qualcun altro ha già superato il confine polacco. “Sono i civili, le donne, i bambini e le persone fragili a pagare il prezzo più alto della guerra in atto in Ucraina”, dice ancora di Lembo che domani pomeriggio avrà un incontro con tutta l’associazione e la rete delle famiglie per fare il punto e mettere in campo una macchina dell’accoglienza la più efficace possibile. “Sono persone che sentiamo appena ne abbiamo la possibilità, stanno facendo i conti con carri armati, bombe ed esplosioni. Alcuni sono in fuga dall’ azione militare russa che ha distrutto alcuni villaggi la situazione è molto molto grave”.

Speriamo che sia attivato il prima possibile un corridoio umanitario con il Molise – prosegue il Presidente dell’Associazione Solidarietà senza Confini – perché sarebbe la la strada di azione più semplice in questo momento, ma con la guerra in atto non è possibile”. La speranza è che sia una strada percorribile in tempi brevi, e l’associazione ha avanzato una richiesta di impegno al Governatore Toma e a tutte le forze politiche presenti in consiglio regionale.

Intanto un appello alla popolazione molisana perché metta a disposizione appartamenti per le famiglie ucraine che stanno fuggendo dal Paese. Anche dietro pagamento di affitto, delle cui spese si farà carico l’associazione. Nelle prossime ore saranno attivate raccolte di beni di prima necessità per i profughi. Chi possiede appartamenti vuoti, alloggi di qualunque genere da mettere a disposizione dell’accoglienza temporanea dei profughi può scrivere o chiamare questo contatto telefonico: 3397196749.

(foto facebook Davide Faraone)

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