La manifestazione

Protesta dei balneatori a Roma, sale la pressione sul Governo: “Abbiamo sbagliato a fidarci dello Stato”

Dal Molise 50 persone fra titolari degli stabilimenti balneari e loro familiari, oltre al sindaco di Campomarino. Chiesta ulteriore proroga alla scadenza 2023

Un pullman carico di balneatori dal Molise per far giungere a Roma la voce di una categoria che vede a rischio il proprio futuro. C’erano anche loro con alcuni familiari, oltre al sindaco di Campomarino Pierdonato Silvestri fra le 5000 persone che hanno sfilato in Piazza Santi Apostoli a Roma oggi 10 marzo per manifestare contro la decisione del Governo Draghi di mettere all’asta pubblica le concessioni demaniali dal 2023, come imposto dall’Unione Europea.

protesta balneatori roma manifestazione

Una manifestazione che ha visto l’appoggio indiretto della Regione Molise che nelle scorse ore ha fatto proprie le parole di Marco Scajola, coordinatore degli assessori al demanio nell’ambito della commissione infrastrutture e mobilità della Conferenza delle Regioni. “Il mancato coinvolgimento delle regioni sul piano del metodo” e “la mancata considerazione del valore aziendale sul piano dei contenuti” sono stati messi in risalto durante l’audizione in videoconferenza dello stesso Scajola alla commissione industria commercio e turismo del Senato.

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“Questa situazione rischia di mettere in crisi un settore fondamentale per il nostro turismo, come quello degli stabilimenti balneari e aprire una porta le multinazionali, il che sarebbe un grave danno per tante famiglie e per la nostra tradizione balneare”.

I titolari degli stabilimenti che oggi erano rappresentati dal Sib e da Balnearia servizi chiedono “il riconoscimento del valore aziendale il principio del legittimo affidamento come base dalla quale ripartire”. Sempre secondo i promotori della protesta il Governo starebbe “sottovalutando il periodo transitorio considerando che la scadenza del 31 dicembre 2023 è assolutamente troppo breve per qualsiasi tipo di ragionamento”.

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“Noi siamo qui oggi per difendere il lavoro nostro, delle nostre famiglie, dei dipendenti e delle loro famiglie contro una norma che in questo momento sta mettendo a rischio tutte le nostre aziende. Ci siamo sbagliati, ci siamo fidati dello Stato, abbiamo creduto nelle norme dello Stato, costruito delle aziende, su uno spazio, su un posto auto che ci hanno affittato. Adesso lo Stato vuole mettere a gara quel posto auto e regalare la nostra autovettura a chi vincerà, non è giusto. Siamo qui con i sindaci, le regioni, perché è una norma ingiusta” ha commentato il vicepresidente Sib Confcommercio Enrico Schiappapietra.

Chiesta quindi una ulteriore deroga che però è stata bocciata proprio nei mesi scorsi dal Consiglio di Stato. Tuttavia arriva da quasi tutti i partiti dell’arco parlamentare una forte pressione nei confronti del Governo Draghi per rivedere la decisione di liberalizzare le concessioni demaniali.

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