Sanità

Nuovo ospedale, Toma a Isernia. Il Pcl: “Criticità sismiche note dal 2011”

Domani pomeriggio - 14 marzo - il governatore Toma chiarirà all'assise civica pentra il futuro della sanità isernina

I finanziamenti sarebbero già stati individuati, mentre nei giorni scorsi il governatore-commissario alla sanità Donato Toma ha inoltrato una richiesta al sindaco di Isernia Pietro Castrataro per individuare la zona in cui costruire l’ospedale che sostituirà il ‘Veneziale’. Di questa vicenda si sta parlando da giorni, anche perchè domani – 14 marzo – si riunirà in seduta straordinaria il Consiglio comunale del capoluogo pentro. Due i punti all’ordine del giorno: il Piano operativo sanitario e l’individuazione dell’area in cui edificare il nuovo presidio sanitario.

Qualche giorno fa, all’Ansa, il primo cittadino di Isernia ha chiarito: “Siamo favorevoli a qualunque tipo di investimento in materia di edilizia sanitaria, purché ponderato e soprattutto concreto, nel caso in cui dovesse essere definitivamente esclusa la possibilità di procedere, in quanto non conveniente, all’adeguamento del presidio esistente”. Per il sindaco, il presidente della Regione Molise dovrà esplicitare davanti all’assise civica isernina alcuni punti relativi ai fondi a disposizione e ai tempi di realizzazione: “I 46 milioni di euro messi a disposizione dal Ministero della Salute saranno immediatamente utilizzabili? E quanti dei 105 milioni, del decreto approvato nel 2018 dall’allora commissario Frattura, potranno essere spesi per l’ospedale di Isernia?”.

Alla vigilia del Consiglio comunale, anche il Partito comunista dei lavoratori sollecita il governatore ricordandogli innanzitutto che uno studio del 2011 ha posto in evidenza “le criticità” e la “vulnerabilità della struttura, che è divisa in due blocchi, uno ultimato nella seconda metà degli anni ’70 ed il secondo dopo l’inizio degli anni ’80”. I problemi maggiori si registrerebbero, a detta del Pcl, nel primo blocco.
“Se la vulnerabilità o vetustà della struttura era già nota alle autorità, il suo adeguamento o la sua ricostruzione ex novo doveva essere dunque già realizzata da anni. Ed invece – argomenta il partito – hanno pensato solo a tagliare i servizi della sanità pubblica, anche per ingrassare quella privata ledendo fortemente e diffusamente il diritto alla salute”.

Il Pcl ricorda che per l’adeguamento sismico dell’ospedale erano stati stanziati 46 milioni sui 105 complessivi assegnati al Molise nel Fondo per l’edilizia sanitaria. Ossia lo stesso che ora consente all’Abruzzo di costruire tre nuovi ospedali.

105 mln per gli ospedali, 4 anni di tempo perso. Toma: “Potenzieremo Termoli e Isernia”

“Oggi, a distanza di pochi mesi, la Giunta Regionale nell’imminenza delle nuove elezioni cambia idea: annuncia la proposta di costruzione del nuovo ospedale di Isernia e non più dell’adeguamento”, insistono dal Pcl. “L’intervento di Toma al Consiglio Comunale di Isernia sul tema appare scorretto anche nel metodo istituzionale laddove orienta una discussione senza un previo esame autonomo del consesso, al netto della fuffa propagandistica per coprire anni di tagli al Veneziale.
E dovrebbe essere preceduto dal previo ritiro immediato della pretestuosa chiusura sine die di medicina nucleare e da precisi impegni del ripristino e rafforzamento dei servizi del Veneziale vessati e tagliati in questi anni.
Di certo è che ci batteremo per l’avvio quanto più celere della costruzione di un più sicuro, moderno, e accogliente ospedale, anche meglio ubicato per i collegamenti con le ambulanze; i pazienti necessitano di un conforto maggiore e devono vivere il ricovero in una stanza confortevole e non ammucchiati in casermoni, ciò che vale ovunque e non solo a Isernia ovviamente.
In fondo anche attraverso questi interventi, che vanno sostenuti in tutto il Molise liberandosi delle idiozie campanilistiche, passa il processo di universalizzazione e umanizzazione dei servizi sanitari, nell’ambito di una sanità sottratta alle logiche di profitto ed alle speculazioni private”.

 

 

 

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