Continuerà anche la prossima settimana, almeno per i primi giorni, la protesta della marineria termolese che stamane dopo una riunione al mercato ittico ha deciso a maggioranza di non andare in mare nelle giornate di domani e dopodomani proseguendo quindi lo sciopero contro il caro gasolio.
La decisione era attesa dopo che le riunioni degli ultimi giorni a livello nazionale non erano riuscite a compattare il fronte dei pescatori italiani che lamentano un aumento spropositato del costo del carburante, tale da rendere impossibile portare avanti l’attività di pesca. Ma se al Centrosud la protesta è sempre forte, le marinerie del Nord Italia hanno deciso di tornare a lavorare per un paio di giorni durante la prossima settimana così da evitare che ristoranti, pescherie e supermercati possano essere riforniti da pesce di importazione estera.
Il Molise ha invece scelto la strada intrapresa dalle flottiglie di Puglia e Abruzzo e quindi il pesce locale continuerà a essere introvabile anche nei prossimi giorni. Non è ancora chiaro se lo sciopero proseguirà soltanto lunedì 14 e martedì 15 marzo o se invece sarà prolungato per l’intera settimana.
Molto dipenderà dalla situazione generale italiana, a cominciare dall’eventuale stop ai rifornimenti nel caso in cui gli autotrasportatori fermeranno i loro mezzi come avevano annunciato e se il Governo prenderà provvedimenti per calmierare il prezzo del gasolio così da far rientrare le proteste.
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