Dalle parole ai fatti?

Molisannio, Toma e Mastella si incontrano a Benevento. “Facciamo sul serio”

“Il Molise ha necessità di allargare i confini. I tempi sono maturi e io dico: se non Benevento chi?” queste le parole del Presidente della Regione Molise Donato Toma che stamane ha incontrato, in quel di Benevento, il primo cittadino Clemente Mastella.

L’idea del Molisannio sembra dunque acquisire una certa concretezza, almeno per quanto riguarda i piani del governatore molisano e del politico di lungo corso Mastella. L’idea era tornata in voga, a lanciarla stavolta (perchè non è certo la prima volta, ndr) è stato il ‘versante’ molisano con Donato Toma e oggi c’è stato l’incontro istituzionale tra i due fautori di questa proposta. Una sorta di prova tecnica di quello che viene chiamato Molisannio, crasi tra Molise e Sannio, va da sè.

Ma ovviamente questo non basta. C’è tutto un iter burocratico da seguire (lo prevede l’articolo 132 della Costituzione) che comprende un referendum consultivo nei territori coinvolti eventualmente dall’accorpamento. E chissà cosa ne pensano proprio i cittadini di quello che nelle parole di Toma e Massella è un vantaggio sia per la nostra regione che per la provincia campana. Una sorta – insomma – di win-win, sempre per i due, perché – così Mastella al quotidiano Ottopagine.it – “il Molise diventerebbe importante geograficamente e loro (cioè noi, ndr) non avrebbero più quella soggezione che oggi si ha in quanto piccola regione e anche noi in quanto periferici rispetto alle altre aree della Regione Campania”.

Campobasso rimarrebbe capoluogo, si affrettano a spiegare i due, e acquisirebbe una centralità nuova così come avverrebbe per la Provincia più a Nord-est della Campania. Il Governatore Toma, ai microfoni di Anteprima24.it, più volte si riferisce alla entità territoriale dei sogni come ‘nuova regione’ e ne cita i relativi vantaggi, dall’aumento di popolazione (290mila quella molisana più circa 250mila della Provincia beneventana), ai vantaggi sul fronte sanitario, ferroviario e in generale dei servizi, passando per le economie di scala che un territorio più grande garantirebbe.

“Quando mi metto in gioco vado fino in fondo” ha esordito Toma nell’intervista rilasciata a Fabio Tarallo che subito gli ha chiesto se non si trattasse di provocazione. “Facciamo sul serio entrambi”.

Il prossimo step ora dovrebbe essere quello di costituire un comitato che passi dalle parole ai fatti. Frattanto gli incontri istituzionali continueranno, “lo diremo anche a De Luca” afferma Toma punzecchiato dal giornalista, così come nelle intenzioni del Governatore c’è l’intenzione di coinvolgere, oltre alla società civile “che mi sembra propensa”, le altre forze politiche “anche se questa non è una operazione politica ma civica”, precisa.

Dopodichè, ultimo ma non ultimo, ci sarebbe tutto un consenso popolare da costruire attorno a questa idea di accorpamento, conditio sine qua non per arrivare all’esito referendario sperato. Sperato anche dai molisani?  (rm)

(foto Ottopagine.it)

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