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La curva dei positivi cresce ma frena. Da 4 settimane ricoveri e decessi stabili

Aumentano ancora un po' i contagi e anche i positivi in Molise ma la crescita è più lieve rispetto a quella rilevata alla fine della scorsa settimana. Restano 'cristallizzati' su numeri molto bassi gli indicatori relativi a ospedalizzazioni e decessi. E la fine dello stato di emergenza si avvicina

La curva dei contagi cresce ancora in Molise ma con una significativa frenata. Restano sempre stabili invece ricoveri e decessi che costituiscono un numero davvero residuale rispetto alla totalità dei casi.

Una dinamica similare si riscontra a livello nazionale e quindi non esiste un caso-Molise. Probabile che l'aumento dei contagi (relativi soprattutto alle fasce d'età inferiori) sia legata alla variante cosiddetta Omicron 2 che in Italia è presente al 44 e più per cento.

Vediamo i dati della nostra regione nella settimana 21-27 marzo, la prima di primavera e l'ultima nello stato d'emergenza che, come noto, cesserà il 31 marzo. Il virus no, non cesserà, e anche alla luce della presenza di questa variante molto trasmissibile (ma non più letale delle precedenti) è bene ricordare l'importanza del vaccino – e della terza dose in particolare – in quanto fattore di protezione (dalle conseguenze gravi della malattia) per eccellenza.

I contagi complessivamente nella settimana sono stati 2.578, in lieve aumento rispetto ai precedenti 2.419 e ai circa 1.900 delle prime due settimane di marzo. La variazione percentuale è stata, da una settimana all'altra, di circa il +6.6% mentre la scorsa settimana vi avevamo dato conto di un aumento che sfiorava il 29%. Ecco perchè si può parlare di crescita frenata. Sin qui le nuove infezioni. Di contro negli ultimi 7 giorni ci sono stati anche 2.020 guariti, che portano il totale in Molise dall'inizio della pandemia a quasi 38.500 (quasi 47.500 invece i contagiati).
I numeri sono ancora alti: in regione ci sono in totale 8.342 persone attualmente positive (553 in più di una settimana fa) ma è bene rilevare come il numero di ricoverati con sintomi sia pressochè stabile (sotto le 30 unità) da 4 settimane mentre a inizio febbraio sfiorava le 50 unità.

C'è un altro aspetto – non secondario – da sottolineare: la terapia intensiva covid è vuota da una settimana e anche nel resto del Paese i numeri dei posti letto occupati in questi reparti mostrano una costante discesa. Quanto ai reparti ordinari, al momento al Cardarelli ci sono 14 degenti in Malattie infettive (una settimana fa 12) e 13 in Anziano Fragile (una settimana fa 14). In questi reparti sono morti, negli ultimi 7 giorni, 6 pazienti (anche questo un numero stabile). Tre donne - di 77, 90 e 93 anni - sono decedute nel reparto per anziani mentre un uomo di 85 e due donne, l'una di 84 e l'altra di soli 45 anni, sono spirate in un letto di Malattie Infettive. Con il Covid-19 dunque si continua a morire sebbene molto spesso quella causata dal virus Sars-Cov-2 non sia l'unica patologia presente nel quadro clinico del paziente.

Ecco un grafico dei numeri nelle ultime 4 settimane.

 

Tornando alla diffusione del contagio, possiamo dire che anche nella settimana appena trascorsa c'è stato un aumento di persone alle prese col virus ma il gran numero di guarigioni lo ha reso più contenuto rispetto alla settimana precedente. +553 positivi rispetto a 7 giorni fa, ma 7 giorni fa ce n'erano +1068 rispetto alla precedente e prima ancora l'aumento era stato di 682 persone. Sono tornati sopra gli 8mila i positivi in regione ma la tendenza sembra quella di un assestamento dei casi. Di seguito un'infografica che riporta l'andamento di questo indicatore dal 26 dicembre al 26 marzo.

 

Infine, le vaccinazioni che hanno subìto un evidente (e in larga parte comprensibile) calo. Negli ultimi 7 giorni sono state in totale 1165 (di cui 798 terze dosi, poco meno di 30 quarte dosi e circa 80 tra prime e seconde dosi per 5-11enni). Per quanto riguarda i più piccoli vaccinabili (appunto dai 5 agli 11 anni) la campagna sta procedendo più a rilento ma va ribadito che il Molise è di gran lunga più avanti rispetto a tante altre regioni italiane. Al momento hanno fatto la prima dose circa il 45.5% e anche la seconda il 39.5%. In Italia le percentuali sono rispettivamente al 37.6% e 33.7%.

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