L'analisi

In Molise l’acqua più economica d’Italia ma ne sprechiamo troppa: più della metà va buttata

La bolletta media è di 183 euro a famiglia secondo i dati di Cittadinanzattiva ma sia a Campobasso che a Isernia la dispersione è oltre il 50%. Gli italiani si confermano spreconi di risorse idriche

Il Molise si conferma la regione con la bolletta dell’acqua mediamente più bassa d’Italia. Lo rivela l’analisi di dell’Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva, in concomitanza con la Giornata mondiale dell’acqua che ricorre oggi 22 marzo.

Ma se la buona notizia è la bolletta più economica della Penisola, quella pessima è che il Molise continua a sprecare troppe risorse idriche, ben oltre la media nazionale. Un allarme che deve risuonare forte, considerando il cambiamento climatico che sta visivamente prosciugando i bacini idrici anche nella nostra regione.

Ma veniamo ai dati. Così come nel 2020, anche l’anno scorso è stata di 183 euro la cifra spesa mediamente da una famiglia molisana per la bolletta idrica. Una cifra pari a poco più di un terzo rispetto alla media nazionale di 460 euro, anch’essa invariata rispetto al 2020.
Cittadinanzattiva rende noto che “Frosinone resta in testa alla classifica dei capoluoghi di provincia più cari con una spesa media a famiglia di 847 euro, mentre Milano conquista la palma di capoluogo più economico con 162 euro, seguita da Trento con 163 euro. Gli incrementi più elevati si registrano a Savona, Matera e Potenza: per tutte e tre le città la variazione all’insù è del 13,5%. La regione in cui si rileva la spesa media più bassa è il Molise (183 euro), quella con la spesa più elevata è la Toscana (729 euro, +2,7%.)”.

Ma ci sono grosse differenze anche fra i capoluoghi di provincia persino nella nostra regione. Se a Campobasso la bolletta media è di 200 euro, a Isernia si scende a 166. Lo studio emerge dall’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, realizzato nell’ambito del progetto “RE-USER: usa meglio, consuma meno”, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico (Legge 388/2000 – ANNO 2021). Le tariffe sono indicate rispetto ad una famiglia tipo di tre componenti ed un consumo annuo di 192 metri cubi.

In base a questi calcoli, Cittadinanzattiva rileva che “con un uso più consapevole e razionale di acqua, che abbiamo quantizzato in 150mc invece di 192mc l’anno, una famiglia molisana risparmierebbe 44 euro l’anno”.

È un dato che va messo in particolare rilievo. Gli italiani risultano essere il secondo popolo dell’intera Europa per utilizzo pro capite d’acqua. Secondo i dati di EurEau, solo gli svizzeri (300 litri a persona) utilizzano più acqua degli italiani. Nel nostro Paese si consumano 220 litri d’acqua al giorno pro capite. Gli ultimi della lista, o per meglio dire i più parsimoniosi nell’utilizzo delle risorse idriche, sono slovacchi e maltesi con appena 79 litri a persona. In base alla stessa rilevazione su 29 Paesi del Vecchio Continente, in Italia il costo dell’acqua è fra i più bassi, circa 2 euro per mc.

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Ma se l’eccessivo spreco individuale di risorse impressiona, va rimarcato anche l’altro aspetto fortemente negativo, quello della dispersione idrica. Secondo l’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva “in riferimento ai soli capoluoghi di provincia italiani, emerge che a livello nazionale va dispersa il 36% dell’acqua immessa, con evidenti differenze fra le singole regioni e anche fra i singoli capoluoghi della stessa regione”.
In questo senso il Molise è un esempio negativo. A Campobasso, città che si fregia di avere un’acqua dal rubinetto di alta qualità, si disperde addirittura il 55,6% della risorsa idrica. Poco meglio, ma di gran lunga oltre la media nazionale anche Isernia, che si attesta al 50,1% di perdite. Un dato che però non tiene conto dei paesi più piccoli, dove spesso le reti idriche sono un colabrodo.

In questo senso il Pnrr deve essere un’occasione da non perdere – anche se parte del danno è stato già fatto – poiché fornisce i fondi per realizzare opere decisive al fine di rimettere a nuovo le reti dei paesi e per consentire a tutti i Comuni di usufruire di acqua in quantità e senza interruzioni. Uno degli atavici problemi della nostra regione è proprio quello dei continui guasti, che penalizzano specialmente la zona costiera e il Basso Molise, area meno ricca di risorse idriche ma approvvigionata da qualche anno dall’acqua di sorgente del Matese, grazie all’acquedotto Molisano Centrale, una grande opera fondamentale ma tuttora non completata.

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