Basso molise

“Impianti eolici e fotovoltaici fuori dalle zone di pregio”: sindaci, comitati e imprenditori chiedono regole alla Regione

Parte dalla zona tra San Martino in P., Campomarino, Ururi e Portocannone la richiesta di incontro urgente a Toma e ai suoi assessori per sottoporre una proposta del Piano Energetico Regionale che salvi le zone di maggiore pregio e le aziende agricole di eccellenza.

Sindaci, associazioni di categoria, comitati e imprenditori del BassoMolise vogliono un incontro urgente con il presidente Donato Toma e gli assessori regionali dell’Agricoltura, all’Ambiente e al Turismo per presentare la loro proposta integrativa del Piano Energetico Ambientale Regionale nella quale vengono individuate le zone adatte alle installazioni di torri eoliche e impianti fotovoltaici.

Si tratta di una proposta che deve passare dalla disponibilità delle zone candidate a impianti di rinnovabili fasce di territorio dove insistono paesaggi particolari, aziende rurali di eccellenza, oliveti e vigneti che sarebbero irrimediabilmente danneggiati dalla costruzioni di impianti eolici o fotovoltaici la cui necessità strategica è oggi rafforzata in considerazione della grave crisi energetica e dell’apertura, la cui volontà politica è chiara, alle rinnovabili come modalità di concorrenza al raggiungimento del fabbisogno energetico.

La richiesta a Toma, Cavaliere, Pallante e Cotugno è sottoscritta dai sindaci di Campomarino, Portocannone, Ururi e San Martino in Pensilis, il territorio dove dovrebbe sorgere il parco eolico da 48 MW che in parte attraverserebbe la storica azienda olivicola di Marina Colonna, progetto in discussione a Roma per il quale il Ministero alla transizione ha dato parere favorevole alla Via. È un impianto reputato particolarmente impattante per la presenza di 12 aerogeneratori della potenza ognuno di 40 megawatt oltre alle relative opere di connessione. Sono Torri con un’ altezza di 200 metri che andrebbero a modificare l’habitat con un danno di immagine al paesaggio e anche, in questo caso, alla economia di un territorio a vocazione agricola e di una azienda che eccelle nelle produzioni di nicchia (di olio in modo particolare) destinate anche ai mercati internazionali.

Proposta di Piano Energetico – i firmatari

Oltre ai sindaci la richiesta è sottoscritta dal direttore di Coldiretti, di Cia Molise e di Confagricoltura e da un lungo elenco di referenti di comitati e associazioni operative sul territorio, nonché da cittadini che hanno ruoli nella economia agricola e nella impresa rurale del Basso Molise. “Consapevoli della sfida epocale che ci attende per la transizione energetica ma con la determinazione di chi ha scelto di rimanere tenacemente ancorato a questa terra, chiediamo che sia preservato da iniziative sconsiderate e irrispettose della storia e del lavoro, del nostro eccellente patrimonio produttivo agroalimentare e del nostro equilibrio ambientale e sociale già sostenibile per sua stessa natura”.

Con la richiesta di incontro urgente si esprime un “forte dissenso” nei confronti di questo e altri progetti di rinnovabili in aree a vocazione turistica e agricola di qualità. Il piano energetico regionale dovrebbe tener conto, chiedono i firmatari, di una proposta che salvi dalle zone candidate alle rinnovabili porzioni di territorio considerate preziose sotto il profilo della agricoltura di qualità, del turismo, del paesaggio e della cultura.

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