Incontro al mise su stellantis

Gigafactory a Termoli, manca solo la firma. Giorgetti annuncia novità la prossima settimana

Vertice al Ministero per lo sviluppo economico, sempre più vicino il nuovo stabilimento in Molise per la fabbrica di batterie di auto elettriche. Federico (M5S) e sindacati chiedono garanzie per l'occupazione

In attesa dei risultati dell’incontro al Ministero dello Sviluppo economico su Stellantis, Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto, danno per fatto l’accordo sulla Gigafactory a Termoli, come ormai si vocifera da tempo.

“Nonostante il difficilissimo contesto, Stellantis oggi ha aggiunto elementi importanti al piano strategico per l’Italia, con due fondamentali novità su Termoli e su Pomigliano e con la conferma degli impegni presi su tutti i nostri stabilimenti. Pandemia, transizione all’elettrico, crisi delle forniture e da ultimo tragici eventi bellici rappresentano un rischio gravissimo per l’automotive e per tutta l’industria, di conseguenza il rinnovato impegno di Stellantis in Italia diventa ancor più prezioso” scrivono Palombella e Ficco.

“Siamo sollevati dal fatto – spiegano i due sindacalisti – che è stata finalmente annunciata come imminente la sigla dell’accordo fra Governo e Stellantis per la costruzione della Gigafactory a Termoli, anche se naturalmente attendiamo l’ufficiale perfezionamento da parte della joint venture di cui Stellantis è parte. La costruzione di una fabbrica di batterie è difatti essenziale per la tenuta della intera catena produttiva italiana impegnata nel delicato passaggio all’elettrico e pare che il Governo abbia iniziato ad accogliere almeno parte delle richieste che abbiamo avanzato insieme agli industriali sul settore automotive”.

“Inoltre a Pomigliano – proseguono Palombella e Ficco – la nuova Alfa Tonale è ai blocchi di partenza e al contempo è stata deliberata la prosecuzione della produzione della Panda fino al 2026, con effetti positivi anche sulla fabbrica di meccanica di Torino che ne produce i cambi. Con una panoramica generale su tutti i siti Stellantis ha infine confermato gli impegni assunti nei confronti del nostro Paese: a Melfi si conferma la assegnazione della futura piattaforma medium che avrà quattro modelli multimarca; a Mirafiori si procede con la nuova piattaforma Maserati e gli imminenti lanci della gran turismo e della gran cabrio; a Cassino è prossimo il lancio della Maserati Grecale; a Modena è partita la super sportiva MC20 fra poco anche nella versione spider; la fabbrica di Atessa continuerà ad essere strategica nel progetto di crescita nel settore dei veicoli commerciali per cui sarà costituita una apposita business unit, cosa di cui beneficeranno anche le fabbriche di Verrone e di Pratola Serra, che produrrà l’intera gamma di motori diesel per tutti i veicoli commerciali del gruppo; per VM si prevede di espandere la produzione dei motori marini e di specializzare il sito su ulteriori competenze legate all’elettrico, ma su questo punto occorrerà assolutamente un ulteriore aggiornamento già programmato per il prossimo incontro in sede ministeriale”.

I due esponenti sindacali rimarcano però come ci siano importanti punti da chiarire riguardo ai posti di lavoro. “La volontà di Stellantis di crescere – concludono Palombella e Ficco – proprio nei segmenti di alta gamma con marchi in prevalenza italiani rappresenta una grande opportunità per noi. Ma ci sono anche rischi su cui dovremo continuare a vigilare con attenzione: il passaggio all’elettrico da una parte ridurrà l’occupazione e dall’altra imporrà riduzione di costi, che noi chiediamo non avvenga a scapito né dei salari né delle condizioni di lavoro. In ogni caso l’incognita maggiore per il prossimo futuro è rappresentata dalla crisi delle forniture, che potrebbe aggravarsi ed estendersi a causa dei drammatici eventi internazionali e per cui chiediamo un interessamento attivo del Governo, nonché iniziative concrete come ammortizzatori sociali specifici che scongiurino il rischio di licenziamenti nelle innumerevoli aziende dell’indotto”.

Al termine dell’incontro a Roma, il ministro Giancarlo Giorgetti ha annunciato importanti provvedimenti: “Come Mise e come Governo abbiamo già dato un segnale importante al settore automotive. La prossima settimana ci saranno interventi operativi da parte del Governo a sostegno di tutta la filiera di cui Stellantis è parte integrante, essenziale e importante. Fa piacere che oggi si facciano ulteriori passi avanti anche rispetto alla definizione di accordi già presi”.

Quindi ha aggiunto: “Dobbiamo fare tutti uno sforzo, azienda, sindacati e governo perché entriamo in una fase delicata a causa dell’aumento dei costi e per la difficoltà di reperire materie prime. Dobbiamo essere consapevoli che questa situazione avrà ripercussioni nel medio e lungo periodo. Continuiamo a lavorare per rendere operative in tempi brevi le misure che servono al settore e accompagnare tutta la filiera in questa transizione”.

La conferma della Gigafactory è stata commentata anche dal deputato M5S molisano Antonio Federico. “Le notizie giunte oggi sulla imminente formalizzazione della gigafactory di Termoli sono un segnale importante nell’ottica dello sviluppo del Molise e di una più complessiva riconversione del settore automotive nazionale. Tuttavia attendiamo di conoscere i dettagli dell’accordo soprattutto sulla continuità occupazionale, quindi sulla riqualificazione di lavoratrici e lavoratori, e verificheremo passo dopo passo la coerenza e l’efficacia delle misure annunciate in materia dal ministro dello Sviluppo economico, Giorgetti”.

antonio federico m5s

Il capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Ambiente alla Camera e relatore del decreto Energia ha continuato: “L’attenzione del Movimento 5 Stelle e mia personale per il sito di Termoli e per il settore dell’automotive è massima. Il decreto Energia – spiega Federico – stanzia 700 milioni di euro per il 2022 e un miliardo l’anno dal 2023 al 2030 per traghettare il comparto verso la produzione di modelli elettrici e una sempre maggiore sostenibilità e circolarità anche nell’indotto.

Il decreto, inoltre, prevede un pacchetto di interventi da 80 milioni di euro a favore dell’autotrasporto che soffre il rincaro del prezzo dei carburanti. All’interno, la riduzione dei pedaggi autostradali per complessivi 20 milioni di euro e l’aumento di 5 milioni di euro per il 2022 delle risorse per la deduzione forfettaria di spese non documentate. Le risorse sono assegnate alle imprese sulla base della quantità di emissioni inquinanti che ciascun mezzo produce, in modo che i rimborsi siano più elevati per i mezzi che inquinano meno.
In questo senso sono stati stanziati anche 29,6 milioni di euro per finanziare un credito di imposta sull’acquisto di additivi essenziali per abbattere le emissioni e 25 milioni per un altro credito d’imposta sull’acquisto di metano liquefatto in modo da promuovere l’efficientamento energetico del settore.

Come abbiamo sempre ribadito – termina Antonio Federico – la transizione ecologica che vogliamo e che passo dopo passo stiamo mettendo in pratica affianca la necessità di ridurre inquinamento ed emissioni con la capacità di creare nuove opportunità d’impresa e nuovi posti di lavoro duraturi e qualificati, senza lasciare indietro nessuno”.

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