Larino

Farmacisti indagati per aver permesso esami uditivi, assolti: il fatto non sussiste

Due professionisti dell'area termolese erano imputati di esercizio abusivo della professione. Difesi dall'avvocato Fabio Albino, sono stati prosciolti dall'accusa

Sul banco degli imputati del tribunale di Larino, due farmacisti del Basso Molise. Su di loro, l’accusa di “esercizio abusivo della professione”. E per ambedue, difesi dall’avvocato Fabio Albino, a distanza di pochi giorni sono arrivate le rispettive assoluzioni perché “il fatto non sussiste”.

Inquisiti due anni fa, hanno trascorso mesi di inferno tra carte, prove e testimoni utili a dimostrare che quell’accusa – dovuta all’esecuzione di esami uditivi all’interno delle loro farmacie – non aveva alcun motivo di esistere.

A seguito di una serie di accertamenti investigativi, infatti, i due professionisti nel 2019 furono iscritti nel registro degli indagati – e poi rinviati a giudizio – perché avevano accettato la proposta di un’azienda che si occupa di apparecchi per l’udito di eseguire gli esami clinici all’interno delle loro farmacie.

Secondo gli inquirenti, infatti, quegli accertamenti sulla capacità uditiva dei pazienti non potevano essere compiuti nelle farmacie ma la difesa dei due professionisti ha dimostrato, invece, come quegli stessi controlli fossero finanche eseguiti (in occasioni di giornate specifiche) a bordo di unità mobili allocate nelle piazze delle città. Di più: l’accusa aveva ipotizzato percentuali di guadagno su quelle verifiche all’udito mentre gli esami venivano effettuati a titolo gratuito con il solo vantaggio per la farmacia di offrire un servizio in più all’utenza.

Fatti illustrati ai giudici con testimoni a seguito. E rispetto ai quali il tribunale non ha tentennato: i farmacisti non hanno esercitato alcuna professione abusiva e il reato non si è mai consumato.

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