L'iniziativa in consiglio regionale

Eolico e biometano nel Fortore, mozione Pd per chiedere a Regione di fermare i progetti

Protocollata una mozione per chiedere un vincolo ambientale e paesaggistico sulla zona interessata da due progetti, quello di un nuovo parco eolico e quello di una centrale a biometano. "Molise regione aperta al progresso ma non sia terra di conquista".

Il parco eolico e la centrale a biometano di Riccia arrivano in Consiglio regionale. La capogruppo del Pd, nonché ex sindaco del più popoloso comune del Fortore, Micaela Fanelli ha depositato una mozione per chiedere alla Regione di porre un vincolo sulla parte di territorio (compresa tra Riccia e Cercemaggiore) interessata dai progetti per la loro valenza ambientale e paesaggistica.

“Non siamo contro le energie alternative – ha detto la consigliera dem – , non siamo contro gli investimenti privati sul nostro territorio, siamo invece contrari a qualsiasi progetto che impatti negativamente sulle nostre aree ad alto pregio naturalistico, ambientale e con rilevanti evidenze culturali, che potrebbero porsi in contrasto con le esigenze delle imprese, delle produzioni agroalimentari di qualità e delle strutture ricettive e turistiche presenti. Siamo contrari alle speculazioni dove ci guadagnano pochi e questi pochi non sono minimamente interessati alla sostenibilità ambientale, economica e sociale”.

Delle nuove torri (sette da 180 metri ciascuno) e della centrale a biometano il cui iter al momento è congelato per assenza della Valutazione di incidenza (VIncA) che deve rilasciare la Campania, ne abbiamo parlato settimane fa.

Energia pulita dal biometano, chi c’è dietro il faraonico progetto della nuova centrale di Riccia?

La preoccupazione della Fanelli, che assieme a Vittorino Facciolla sta studiando le iniziative imprenditoriali, è motivata dall’assenza di ‘neutralità’ delle stesse “per questo abbiamo già interessato formalmente e per iscritto il Dipartimento di Servizio e Tutela Ambientali della Regione Molise, al quale è stato chiesto di nominare un rappresentante regionale che partecipi all’attività istruttoria della Commissione PNRR_PNIEC, rilevando la sussistenza di un evidente interesse regionale concorrente, così come previsto dall’art. 8, comma 2-bis del D.Lgs. 152/2006, cosa che è stata fatta”.

Non solo: proprio oggi è stata protocollata in Consiglio regionale una specifica mozione “per determinare le condizioni che facciano scattare un semaforo rosso sugli iter autorizzatori (qui il documento completo https://bit.ly/3uHWOxd). Come? Impegnando il Presidente della Regione ad attivare, di concerto con la Soprintendenza dei Beni Ambientali ed Archeologici in Molise, l’iter per la dichiarazione di notevole interesse pubblico ai sensi dell’art 136 comma 1 lettere a) e d) del Decreto legislativo n. 42/2004 sull’area interessata dai due progetti.

Si chiede nella mozione, altresì, di attivare un tavolo di coordinamento per l’approvazione del Piano Paesaggistico Regionale ai sensi del D. Lgs. 42/2004, coinvolgendo la Commissione consiliare competente, le amministrazioni comunali coinvolte, l’amministrazione provinciale di Campobasso e tutti gli stakeholders.

Inoltre, sarebbe quanto mai opportuno, anche per il futuro, integrare le disposizioni regionali in materia di autorizzazioni per gli impianti da fonti rinnovabili, prevedendo importi più elevati, rispetto agli attuali, per la richiesta di fideiussioni bancarie o assicurative, ex D.M. del 10/09/2010. E nel caso di aree di particolare pregio ambientale e naturalistico, come quella in cui si vorrebbero far sorgere i due impianti, la Regione, nell’ambito della Conferenza dei servizi, eventualmente avvalendosi dell’Arpa Molise, dovrebbe stabilire l’importo della fideiussione in non meno di 30 milioni di euro per l’impianto eolico e di 15 milioni di euro per l’impianto di biometano. Importi commisurati all’investimento previsto, a garanzia degli interventi fortemente impattanti sul territorio interessato. Tutto questo perché l’affidabilità dei proponenti è tutto in un avvio di un procedimento che impatta notevolmente sul territorio. Imprenditori seri non ci si improvvisa e le garanzie fideiussorie adeguate scoraggiano da ogni tipo di speculazione, oltre che garantire eventuali ripristini”.

Senza dimenticare l’impegno dei cittadini di Riccia che si sono costituiti in comitato e associazioni come Italia Nostra che stanno sostenendo la battaglia contro biometano ed eolico “è indispensabile – cocnlude Fanelli – che la Regione garantisca la massima partecipazione e trasparenza a tutti i processi decisionali. Perché questa non è la battaglia di un singolo territorio o di fazioni politiche contrapposte, ma rappresenta uno spartiacque importante per l’intero Molise. Che non dovrà mai più essere “terra di conquista”, ma al contrario una Regione aperta al progresso, ma sempre rispettosa del suo inestimabile patrimonio storico, culturale, ambientale, agroalimentare e turistico di qualità”.

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