Il confronto a campobasso

Effetto Ucraina, gli imprenditori: “Energia costa 5 volte in più, trasporti +600%. Grano raddoppiato prima della guerra”

I principali rappresentanti di due importanti pastifici molisani, La Molisana e Colavita, e l'amministratore delegato dalla DR Automobiles a confronto questa mattina a Campobasso: costi per gas ed elettricità alle stelle, trasporti internazionali saliti del 600%. Giuseppe Ferro: "Il prezzo del grano tenero? Era aumentato prima della guerra, la produzione mondiale si è dimezzata a causa dei cambiamenti climatici"

Materie prime, trasporti, consumi energetici. I costi sono iniziati a salire prima della guerra in Ucraina. Un esempio su tutti: il prezzo del grano duro. “Se prima costava costava 30 euro a quintale, ora si paga 60 euro: il costo è raddoppiato“. A spiegarlo è l’amministratore delegato de La Molisana Giuseppe Ferro, uno degli imprenditori che ha partecipato al confronto promosso oggi dal convitto ‘Mario Pagano’ di Campobasso e intitolato ‘Russia-Ucraina: guerra locale o guerra globale?’.

Alla tavola rotonda erano presenti anche l’imprenditore Michele Scasserra, manager del pastificio Colavita, e Antonella Tortora, l’amministratore delegato della DR Automobiles (azienda fondata a Macchia d’Isernia nel 2006). Ospite d’eccezione e collegato in remoto il professor Giuseppe Sacco, ordinario di Relazioni e Sistemi Economici Internazionali e consigliere scientifico della rivista di geopolitica Limes. “Gli obiettivi veri di questa guerra non sono stati ancora dichiarati, probabilmente sono limitati alle zone attualmente sotto attacco”, ha spiegato Sacco. “Qualora Putin attaccasse Odessa, vorrebbe dire che il suo obiettivo è molto più ambizioso”.

Imprenditori a confronto su effetti della guerra Tortora, Antinolfi, Ferro, Scasserra

Dopo due anni di crisi provocata dalla pandemia, “pensavamo che fosse arrivata la tempesta perfetta. E invece – la riflessione dell’ad de La Molisana – gli imballi sono aumentati del 50%, gas ed elettricità costano fino a 5 volte in più. Per i costi energetici paghiamo 1,3 milioni di euro”. I rincari del prezzo delle materie prime invece sono cominciati prima della guerra: “A causa del cambiamento climatico, si è dimezzata la produzione mondiale di grano duro, con cui si produce la semola e quindi la pasta, e sono raddoppiati i costi. La guerra ha avuto effetti sul costo del grano tenero che serve a produrre il pane e la pizza: l’Ucraina è un grandissimo esportatore. Il prezzo del pane, ad esempio, è aumentato del 50%”.

Imprenditori a confronto su effetti della guerra Tortora, Antinolfi, Ferro, Scasserra

Per la Dr Automobiles, le difficoltà sono legate maggiormente ai costi della logistica e anche in questo caso “non sono strettamente legati alla guerra in Ucraina: dal 2021 e nell’anno in corso, i costi logistica internazionale sono saliti del 600%”, ha osservato Antonella Tortora, ad dell’azienda automobilistica della provincia di Isernia. “Anche l’automotive avrà impatti notevoli che, nel nostro caso, saranno abbastanza limitati grazie alla partnership avviata da 20 anni con le aziende cinesi“. Del resto, “la Cina si è avvantaggiata nella produzione di microchip e materie prime”.

Le soluzioni? “Questo contesto potrebbe favorire un ritorno alle politiche autarchiche“, la previsione del professor Sacco. Per l’imprenditore Michele Scasserra, “il Governo e l’Unione Europea devono adottare provvedimenti intelligenti e immediati volti ad attutire la volatilità sui costi delle materie prime e dell’energia con politiche di stabilizzazione, non con sussidi”. Fondamentale sarà “neutralizzare le oscillazioni che sono estremamente pericolose per la pianificazione imprenditoriale e per diluire gli oneri straordinari”. Del resto, è chiaro che “in questo contesto la speculazione costituisce un’insidia”.

In quest’ottica la lungimiranza degli imprenditori dunque diventa fondamentale: “Dobbiamo prevedere i momenti di crisi“, ha scandito Giuseppe Ferro. La Molisana, ad esempio, ha investito sullo stabilimento che ospitava l’ex zuccherificio di Termoli: diventerà un silos in cui immagazzinare il grano e riuscire a tamponare gli aumenti del costo delle materie prime.

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