Campobasso

Documenti falsi per il reddito di cittadinanza, denunciati 15 stranieri. Danno erariale per 100mila euro

Si sono concluse le indagini della Digos: gli extracomunitari avevano ricevuto indebitamente il sussidio e sono stati denunciati alle Procure della Repubblica di Campobasso e Larino. L'Inps ora dovrà recuperare le somme percepite, gli stranieri rischiano una pena da 2 a 6 anni di reclusione

Rischiano una pena tra i due e i sei anni di reclusione i quindici stranieri che avevano percepito indebitamente il reddito di cittadinanza. I ‘furbetti’ sono stati smascherati dalla Polizia di Campobasso: sono tutti cittadini extracomunitari, denunciati principalmente alle Procure della Repubblica di Campobasso e Larino, competenti territorialmente. Qui si trovano gli uffici del C.A.F. in cui sono state presentate le domande per percepire il reddito di cittadinanza.

Non avendo i requisiti, i quindici stranieri avevano prodotto documenti falsi. In particolare, è emerso dall’attività investigativa svolta dalla Digos, due tra le quindici persone denunciate avevano presentato atti falsi per dimostrare che da dieci anni erano residenti nel nostro Paese, uno dei requisiti indispensabile per accedere al beneficio. In realtà, gran parte degli extracomunitari finiti nei guai avevano invece prodotto certificati falsi per attestare che possedevano il permesso di soggiorno di lungo periodo o il permesso di soggiorno e familiari di un cittadino dell’Unione europea, altro presupposto necessario per ottenere il sussidio per i cittadini extracomunitari.

“Il permesso di soggiorno di lungo periodo – ricordano dalla Questura – può essere richiesto solo da chi possiede un permesso di soggiorno in corso di validità da almeno 5 anni; deve essere inoltre dimostrata la disponibilità di un reddito minimo non inferiore all’importo annuo dell’assegno sociale(5.938, 64 euro per il 2021) e che il cittadino straniero non sia pericoloso per l’ordine pubblico o la sicurezza dello Stato”.

Oltre a rischiare il carcere, i quindici stranieri denunciati dovranno restituire ora le somme indebitamente percepite. Se ne occuperà l’Inps di Campobasso, territorialmente competente in relazione alla residenza dichiarata al momento della domanda: l’istituto di previdenza interromperà l’erogazione del sussidio e di recuperare gli importi indebitamente percepiti.

In totale il danno erariale prodotto dai ‘furbetti’ ammonta a circa 100.000 euro.

“L’attività di indagine condotta dalla Digos ha permesso di evitare ulteriori ammanchi per le finanze pubbliche per le mensilità che i suddetti cittadini avrebbero potuto ulteriormente percepire senza averne diritto”, spiegano ancora dalla Questura che non ha abbassato l’attenzione su tale problematica. “L’attività svolta dalla Digos con il contributo dell’Ufficio Immigrazione della Questura, evidenzia l’impegno in prima linea della Polizia di Stato nel perseguire coloro che accedono indebitamente a prestazioni assistenziali erogate dallo Stato, sottraendo importanti risorse economiche destinate a persone e famiglie che si trovano realmente in condizioni di bisogno”.

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