Interrogazione di de chirico

Discarica piena, denuncia del M5S: “In Molise indifferenziato anche da fuori regione”

Il consigliere De Chirico a Toma: "Ci risulta che diversi comuni di fuori regione trasportino i rifiuti indifferenziati in Molise e questo è vietato". L'imminente saturazione del sito di Colle Santo Ianni legata anche al conferimento dei territori del basso Molise "che vanno a Montagano anziché andare a Guglionesi".

Tra gli argomenti trattati durante l’ultima seduta di Consiglio regionale c’è anche la questione dei rifiuti e della discarica di Montagano ormai prossima alla saturazione.

Il consigliere del Movimento 5 Stelle Fabio De Chirico aveva presentato nei mesi scorsi una interrogazione alla quale il presidente Donato Toma ha risposto in aula leggendo una nota tecnica che pure ha messo in luce evidenti criticità legate alla gestione dei rifiuti.

“Stando agli attuali ritmi di conferimento – ha detto il portavoce pentastellato – è scritto che la discarica di Montagano arriverà alla piena saturazione nel 2023. Infatti, la volumetria disponibile a inizio anno era di 20.400 tonnellate. Dopo quella data cosa succederà? Che la discarica di Montagano avrebbe esaurito la sua capienza era chiaro da anni, da prima che la Comunità montana, proprietaria del sito, approvasse l’ampliamento volumetrico del 2018. Ma di fronte alla prossima saturazione del sito, sorgeva spontanea una domanda: come mai in questo luogo conferiscono i rifiuti anche i comuni del basso Molise, pur avendo a pochi chilometri il sito di Guglionesi, con ampia volumetria disponibile?”

La risposta a questa domanda è ancora nella replica di Toma il quale ha risposto che “il principio di prossimità – richiamato da norme nazionali e comunitarie – viene rispettato in questo caso, perché l’Ambito territoriale è unico”.

fabio dei chirico

“Paradossalmente, quindi, il Comune di Campomarino – questo evidenzia De Chirico – potrebbe portare i suoi rifiuti nella discarica di Isernia, a patto che gli convenga economicamente. Tant’è che, negli anni passati, alcuni comuni basso molisani hanno ricevuto l’ok a conferire presso la discarica di proprietà pubblica di Montagano, nonostante fosse noto a tutti dell’imminente saturazione. Quindi di fatto hanno contribuito ad accelerare in maniera irragionevole i tempi della chiusura. Questo in virtù di un canone di conferimento inferiore rispetto a quello di Guglionesi, anche tenendo conto del maggior costo del gasolio per il trasporto e compreso quello, non secondario, relativo alle emissioni inquinanti. Il paradosso sta nel fatto che il Comune di Campobasso, che per ovvie ragioni produce una buona fetta dei rifiuti regionali, si troverà costretto nel 2023 a trasportare l’indifferenziata nei siti di Guglionesi o Tufo Colonoco (Isernia), visto che il principio di prossimità, secondo la Regione, sarebbe rispettato”.

Le ovvie ragioni a cui De Chirico fa riferimento non sono solo di natura numerica – quelle sì, ovvie – ma legate pure ai ritardi sulla differenziata non ancora presente in molti quartieri del capoluogo la cui responsabilità ricade anche  sull’attuale governo cittadino a guida 5 Stelle.

Che i rifiuti indifferenziati prodotti a Campobasso ‘mangino’ una buona percentuale del poco spazio rimasto disponibile ce lo spiegava proprio il gestore dell’impianti Giovanni Giuliani molti mesi fa auspicando un ampliamento che è pure la direzione verso la quale si sta andando seppur molto lentamente.

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“Leggendo le altre risposte – questo è un altro punto dolente della faccenda – ho trovato poi grave che la Regione non sappia, o finga di non sapere, che nelle discariche molisane arrivano rifiuti indifferenziati da fuori regione. Eppure la legge è chiara: È vietato smaltire i rifiuti urbani non pericolosi in regioni diverse da quelle dove gli stessi sono prodotti, fatti salvi eventuali accordi regionali o internazionali. La norma è stata richiamata nella stessa risposta di Toma alla mia interrogazione, quasi a dire: ‘se lo dice la legge, allora non potrà che essere così’. In realtà, ci risulta che diversi comuni di fuori regione trasportino i rifiuti in Molise, in barba al Piano rifiuti regionale. Piano che, approvato nel 2016 e non ancora revisionato, scongiurava la necessità di fare nuove discariche, in quanto la dotazione impiantistica esistente risultava essere già sufficiente ‘purché impiegata preferenzialmente per i rifiuti molisani’”.

La conclusione?

“Se la previsione era di non aprire nuove discariche in Molise, l’immobilismo dell’esecutivo Toma va nella direzione opposta. Allora, torno a chiedere: non è opportuno rivedere il Piano rifiuti, che attende una revisione dal 2019, prima che scoppi anche in Molise un’emergenza rifiuti?”

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