La tempesta perfetta

Diesel schizza sopra i 2 euro, il caro gasolio mette ko i cittadini. Camionisti verso un nuovo stop

Amara sorpresa per gli automobilisti ai distributori, anche al self service prezzi mai visti. Dopo i pescatori anche gli autotrasportatori pronti a fermarsi con gravi ripercussioni per tutti

Oltre 2 euro e 10 anche per il diesel, perfino al self service. Gli aumenti quotidiani del costo dei carburanti stanno raggiungendo vette altissime e finora inedite.

Molti cittadini a Termoli e dintorni oggi hanno avuto l’amara sorpresa andando a fare rifornimento ai distributori. Se fino alla settimana scorsa un litro di diesel costava ancora meno di 1,90 euro, adesso costa 2,10 euro se non addirittura qualcosa in più. In un paio di distributori cittadini è volato a 2,15 euro, i un altro a 2,20. Ed è una realtà che rischia di peggiorare di giorno in giorno.

E se intere categorie sono allo stremo, dagli autotrasportatori ai pescatori, ormai il caro gasolio sta andando a toccare le tasche di tutti, con conseguenze evidenti sull’effettiva capacità di spesa di ognuno.

Il prezzo del petrolio, già in aumento da qualche mese assieme alla crescita del costo dell’energia elettrica e del gas, sta conoscendo una impennata dopo l’invasione russa in Ucraina. Senza contare che erano già schizzati i prezzi dei materiali utili per edilizia e artigianato, dal ferro al legno. C’è il rischio concreto di una tempesta perfetta per l’economia, proprio nel momento che sembrava propizio per la ripresa dopo due anni di pandemia. Le ripercussioni sociali potrebbero essere ben peggiori di quelle viste durante le chiusure dovute al Covid.

È di questi giorni la notizia dello ‘sciopero’ dei pescatori che in tutta Italia non stanno uscendo in mare in protesta proprio per il costo troppo alto del carburante, seppure i prezzi siano inferiori rispetto al normale gasolio usato per i veicoli. Oggi una delegazione della marineria termolese ha manifestato a Roma, in piazza Santi Apostoli, ribadendo le richieste già avanzate nel confronto col sindaco Roberti ieri: dall’anticipazione del fermo pesca a sgravi fiscali, fino alla cassa integrazione.

pescatori a roma

Solo poche settimane fa invece gli autotrasportatori, quasi solo al Sud, avevano iniziato una protesta pacifica, poi rientrata dopo un intervento tampone del Governo. Ma con il gasolio a oltre 2,10 euro il rischio di un blocco dell’autotrasporto è molto alto.

“Sono oltre 650 le imprese di trasporto in Molise – scrive Giuseppe Doganieri, presidente di Assotir Molise -, grazie alle quali settori importanti come l’agroalimentare, l’edilizia, l’automotive riescono a ricevere materie prime e semilavorati e a consegnare ciò che viene prodotto dalle aziende del territorio. Ma in questo frangente, gli autotrasportatori rischiano di non poter mettere più in moto i loro mezzi, perché lasciati drammaticamente soli a far fronte ad un aumento del carburante del 20% in meno di un mese, mentre i prezzi dell’Ad Blue, indispensabile per limitare le emissioni, si sono moltiplicati dallo scorso autunno a causa dell’impennata del prezzo del metano”.

A nome della categoria Doganieri chiede al governatore Toma di portare la voce dei trasportatori in ogni sede istituzionale. “Gli 80 milioni stanziati dal governo per il settore non sono la soluzione ma misure parziali, riservate per gran parte ai pochi mezzi a gas delle grandi flotte, che incidono per una manciata di euro per ogni impresa”.

“Il settore è in ginocchio – aggiunge Doganieri, che porta i conti degli aumenti -. Un viaggio andata e ritorno da Venafro a Termoli richiede, per ora, circa 200 euro di gasolio. Da Campobasso a Roma, andata e ritorno, considerando pedaggi e Ad Blue, occorre anticipare ogni volta quasi 500 euro di spese vive, senza considerare la giusta retribuzione per gli autisti, le spese minime per chi lavora fuori casa e l’ammortamento di mezzi che costano anche centinaia di migliaia di euro”.

Quello del presidente regionale di Assotir è un grido d’allarme. “L’autotrasporto non è più in condizioni di aspettare. L’autotrasporto è prossimo al collasso, ogni giorno si registrano aumenti del prezzo dei carburanti. In queste condizioni è davvero difficile continuare a lavorare.

Le imprese, per continuare a garantire il trasporto delle merci, stanno accumulando perdite ormai da settimane. Per quanti giorni ancora potranno tenere in esercizio i propri mezzi?

In queste ore si stanno moltiplicando le segnalazioni provenienti da intere aree del nostro Paese in cui gli autotrasportatori stanno valutando di fermare la propria attività. La FAI comprende e starà accanto a tutte le aziende che dovessero arrivare a maturare questa difficile e drammatica decisione. Intanto, continuiamo a chiedere al Governo di fare presto: l’autotrasporto non è più in condizioni di aspettare”.

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