Omicidio di campobasso

Delitto di Natale, esami del Ris agli sgoccioli: indagini vicine ad una svolta

Gli accertamenti irripetibili sui reperti prelevati la sera del 24 dicembre quando Cristiano Micatrotta è stato accoltellato da Giovanni De Vivo, sono alle battute finali. La relazione del reparto scientifico dei carabinieri di Roma sarà depositata nei prossimi giorni

Indagini prossime ad una svolta sull’omicidio di Cristiano Micatrotta compiuto il 24 dicembre scorso in via Vico a Campobasso.

I carabinieri del Ris di Roma avrebbero quasi terminato gli accertamenti irripetibili delegati dalla Procura anche su richiesta delle parti. E gli investigatori in questi mesi hanno raccolto elementi interessanti che consentiranno di compiere un passo decisivo per arrivare a ricostruire la dinamica dei fatti.

Le analisi svolte dovrebbero permettere di acquisire aspetti decisivi in aggiunta a quelli già ipotizzati sulle eventuali responsabilità. Elementi che saranno poi integrati con l’esito dell’autopsia condotta sulla salma del giovane geometra campobassano. Supplemento che consentirà una visione nitida dell’accaduto ma anche dei fatti precedenti a quell’incontro avvenuto la sera della Vigilia di Natale.

Sono state analizzate e comparate anche le immagini estrapolate da vari impianti di videosorveglianza presenti in tutta l’area e soprattutto è stata ricostruita la cronologia dei messaggi telefonici. A breve anche l’autorità inquirente dovrebbe conoscere gli sviluppi degli accertamenti condotti e stabilire a quel punto le fasi successive da seguire: ulteriori verifiche o fissare (qualora gli esiti fossero sufficienti) l’udienza preliminare.

L’inquietante episodio risale al 24 dicembre scorso. Attorno alla mezzanotte Cristiano Micatrotta ed altre due persone (di cui una indagata per rissa nell’ambito della stessa indagine)  incontra Giovanni De Vivo sembra per una “faccenda di  droga” è questo l’unico aspetto scritto in una nota dalla procura a poche ore dall’accoltellamento.  C’è quindi una lite (iniziata già al telefono tra De Vivo e l’indagato per rissa), le botte e l’omicidio.

Della vicenda si sono subito occupati i carabinieri della compagnia di Campobasso.

Giovanni De Vivo è stato fermato immediatamente dopo il fatto, portato in caserma e poi trasferito in carcere. Interrogato qualche giorno dopo ha raccontato al sostituto procuratore Elisa Sabusco la sua versione dei fatti. Nel  frattempo era già iniziato il lavoro del reparto scientifico dei carabinieri che tramite lo studio del dna, la ricostruzione delle macchie di sangue, l’analisi dei telefonici sequestrati a tutte e quattro le persone coinvolte, è pronto per essere definito in una relazione che si attende a giorni.

commenta