Bojano

Casa di riposo: revocati 18 licenziamenti, ma il sindacato non si fida più: “Vogliamo garanzie anche per il futuro”

Il Cda della struttura per anziani di Bojano ha fatto marcia indietro sui licenziamenti preannunciati il 1 marzo. Ma la Uil non molla: "Per il futuro serve maggiore trasparenza e garanzie che se ci sarà un passaggio di proprietà vengano tutelati posti di lavoro e stipendi"

Allarme rientrato per i 18 dipendenti della casa di riposo di Bojano dove il Consiglio di amministrazione ha revocato le procedure di licenziamento che tanta preoccupazione avevano destato tra i lavoratori. Ora che la paura di perdere il posto di lavoro a causa della cessione di un ramo aziendale è placata, il sindacato Uil, che per primo aveva preannunciato azioni contro questa decisione, chiede maggiore trasparenza per il futuro.

“Siamo più tranquilli – ha detto in mattinata Pasquale Guarracino (UilTucs) – ora che i licenziamenti sono stati revocati, ma per il futuro chiediamo al Consiglio di amministrazione e al presidente della Fondazione maggiori tutele e più trasparenza. Semmai dovesse esserci un passaggio di proprietà pretendiamo garanzie per il mantenimento dei posti di lavoro e sul pagamento puntuale degli stipendi”.

Guarracino Uiltucs

La storia nella casa di riposo Ss. cuori di Gesù e Maria è iniziata il 1 marzo quando 18 dipendenti hanno ricevuto un preavviso di licenziamento a firma del presidente della Fondazione che gestisce la casa di cura a Bojano, don Franco D’Onofrio. Alla base della decisione, questa la versione ufficiale, la cessione di un ramo d’azienda, un passaggio di proprietà avvolto nella nebbia che ha alimentato ulteriori ansie tra chi, con quegli anziani, ci sta a contatto ogni giorno. 

Per Tecla Boccardo, la segretaria regionale della Uil, quelle procedure erano state messe in piedi “in maniera arbitraria e illegittima”. Guarracino, invece, ha avviato azioni concrete dando mandato all’avvocato Gianluca Piscolla “che ha impugnato i preavvisi di licenziamento e tutti gli altri atti connessi, compresa la riduzione di personale a nostro avviso illegittima e la procedura legata ai debiti contratti” ha ribadito stamane in conferenza stampa.

A quel punto è intervento il vescovo Giancarlo Bregantini che tramite il legale Domenico Marinelli ha avviato una veloce trattativa col sindacato fino al risultato di ieri quando i licenziamenti sono stati revocati.

“Se quella decisione piombata come un fulmine a ciel sereno sia stata condivisa tra Fondazione e Cda ho qualche dubbio, abbiamo chiesto il verbale e non ce l’hanno fornito. Ora ci interessa avere garanzie su tutta la linea per il futuro” ha concluso Guarracino.

 

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