“Nessun licenziamento alla Casa famiglia di Bojano. E i posti di lavoro saranno preservati”. Rompe il silenzio don Franco d’Onofrio, il presidente del consiglio di amministrazione della struttura sanitaria e socio-assistenziale ‘Santissimi Cuori di Gesù e Maria’ che si trova in contrada Terre Longhe. Poco più di un mese fa – il 6 febbraio per la precisione – la casa di riposo ha festeggiato i 71 anni di attività: l’istituzione, nata senza scopo di lucro, è stata fondata nel 1951 da monsignor Antonio Nuzzi, vescovo emerito di Teramo-Atri, e negli anni è diventata un punto di riferimento nell’area matesina per l’assistenza alle persone non autosufficienti, anziani e disabili.
Da giorni si sta parlando del destino del personale della casa di riposo ‘Santissimi Cuori di Gesù e Maria’ dopo l’annuncio della cessione di un ramo d’azienda: a diciotto dipendenti – ha riferito ieri la Uil – sono state inviate le lettere contenenti gli avvisi di licenziamento. Per scongiurare tale eventualità, il sindacato ha quindi sollecitato l’intervento di monsignor Giancarlo Bregantini, vescovo della Diocesi di Campobasso-Bojano che nei giorni scorsi aveva espresso “grande sconcerto” per questa vicenda della quale, ha aggiunto, non era a conoscenza. “Siamo tutti preoccupati – le parole che Bregantini aveva affidato ad una nota inviata agli organi di informazione – affinchè non venga vanificato il cammino caritativo messo in atto per tanti anni da monsignor Antonio Nuzzi, di venerata memoria, a beneficio della città di Bojano e della Diocesi tutta”.
Monsignor Bregantini si confronterà con don Franco, il presidente del Consiglio di amministrazione, e il resto del Cda domani (lunedì 14 marzo). “L’incontro è volto a definire gli aspetti occupazionali e a mettere a tacere voci e malumori”, conclude don Franco.
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