Consiglio regionale

Cambia l’Irpef, Regione Molise aumenta aliquote per redditi oltre 50mila euro

Entro il 31 marzo le Regioni devono recepire le novità introdotte con la riforma fiscale nella Finanziaria 2022. Il Consiglio regionale lo ha fatto oggi approvando a maggioranza la proposta che "comporterà un maggiore introito: 119mila euro nel 2023 e altrettanti nel 2024", spiega Andrea Di Lucente, presidente della commissione competente in materia

Si parla soprattutto di tasse in Consiglio regionale che affronta l’adeguamento alle nuove aliquote Irpef introdotte nell’ultima Finanziaria del Governo Draghi e in vigore dal 1 gennaio. La riforma fiscale, che le Regioni devono recepire entro il 31 marzo, prevede aliquote differenziate per quattro (e non più cinque) scaglioni di reddito. Ecco gli effetti sui cittadini molisani dal 1 gennaio 2022: per i redditi sino a 15.000 euro: 1,73%; per i redditi oltre 15.000 euro e sino a 28.000 euro: 1,93%; per i redditi oltre 28.000 e sino a 50.000 euro: 2,13%; per i redditi oltre 50.000 euro: 2,33%. La differenza col passato è che l’aliquota al 2,33% prima si applicava ai redditi superiori ai 75mila euro. I redditi tra i 55mila e i 75mila euro pagavano tra il 2,13% e il 2,23%.

Ci sarà un maggiore introito di 119mila euro nel 2023 e altrettanti nel 2024″, spiega nella sua relazione il consigliere Andrea di Lucente, a capo della Prima commissione (competente in materia). “C’è un lieve incremento della tassazione per i redditi dai 50mila euro in su”, aggiunge il presidente Donato Toma. “Questa è una norma che ci cade de plano, che non possiamo non assumere. L’abolizione del quinto scaglione fa sì che si applicherà dai redditi oltre 50mila euro, c’è un ampliamento della base imponibile”, dice ancora il governatore.

Il Pd abbandonerà l’Aula per protesta come annuncia il capogruppo Micaela Fanelli. “Portare sempre last minute una norma del genere denota una mancanza di organizzazione, denota che la gestione delle politiche di bilancio è disastrosa. Per questo, non parteciperemo al voto”.

“Dal punto di vista temporale – riconosce Toma – si poteva agire diversamente: avremmo potuto fare un dibattito qualche settimana fa e informare i molisani”.

L’esponente del Movimento 5 Stelle Fabio De De Chirico osserva che “l’adeguamento vale per 13 Regioni fra cui il Molise che già deve pagare l’Irpef più alta d’Italia per rientrare dal disavanzo sanitario” e “si poteva prevedere una perequazione come ha fatto la Regione Puglia che ha aumentato l’aliquota per i redditi fino a 50mila euro, ma l’ha abbassata per i redditi fino a 50mila euro”. Anche Andrea Greco (capogruppo M5S) stigmatizza le tempistiche: “Oggi, all’ultimo momento, è arrivata in Aula la versione definitiva di una norma da approvare, è inaccettabile”.

La proposta viene approvata a maggioranza (9 voti favorevoli, 5 contrari, 1 astenuto). Invece viene bocciata la mozione presentata da Patrizia Manzo (M5S) sul piano paesaggistico e in particolare sull’individuazione delle aree idonee e di quelle non idonee allo sviluppo energetico. Nove i voti contrari, solo sei quelli favorevoli.

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