Politica & ambiente

Boom di richieste per nuovi impianti energetici, ma Piano paesaggistico è in ritardo

Dopo il no del Consiglio regionale alla sua mozione, Patrizia Manzo (esponente del Movimento 5 Stelle) insiste: "Il Piano avrebbe dovuto vedere la luce entro i primi mesi del 2022. Ma così, chiaramente, non è stato".

Dodici anni fa il Governo ha chiesto alla Regioni di individuare le “aree non idonee” all’istallazione degli impianti energetici. Le misure sono diventate più stringenti l’anno scorso: con un decreto legislativo l’esecutivo nazionale ha stabilito che sempre le Regioni devono individuare anche le ‘aree idonee’ all’installazione di impianti energetici. La Regione Molise è in ritardo con l’attuazione della normativa, non c’è un Piano paesaggistico nonostante l’esponenziale aumento di richieste di istallazione di pale eoliche e mentre va avanti l’iter per la centrale a biometano di Riccia.

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In questo contesto, ieri la maggioranza di centrodestra ha bocciato anche la mozione della consigliera Patrizia Manzo (M5S) che ha chiesto di accelerare con il Piano paesaggistico regionale.

“Negli ultimi tempi – osserva l’esponente pentastellata – abbiamo ulteriori motivi per aumentare la quota di energia verde, complice il difficile approvvigionamento di gas, ma anche i nuovi obiettivi che l’intera Unione Europea si è data. Prima di procedere con nuovi impianti, però, bisogna porre dei paletti a tutela del territorio. Nonché dettare delle linee di indirizzo chiare anche per chi, legittimamente, vuole investire in impianti ad energia pulita o puntare sulle comunità energetiche”.

In realtà, ricorda, “ce lo chiede anche il governo nazionale, da tempo. Con il Decreto ministeriale 10 del 2010, infatti, le Regioni sono state chiamate ad individuare le ‘aree non idonee’ all’installazione degli impianti. Ma ciò può essere fatto solo a valle di una ricognizione delle disposizioni a tutela dell’ambiente, del paesaggio, delle tradizioni agroalimentari, del patrimonio storico culturale. Bisogna, in sostanza, superare la semplice individuazione di ‘zone di influenza visiva’, a cui spesso si limitano le attuali pratiche di valutazione ambientale”.

C’è poi un elemento in più: “Dopo 12 anni di colpevole dimenticanza, oggi la faccenda si complica. Il Decreto legislativo 199 del 2021 stabilisce che occorre individuare le ‘aree idonee’ all’installazione di impianti energetici, tenuto conto degli strumenti di pianificazione ambientale. Che, in Molise, continuiamo ad attendere invano. E, in attesa dei decreti attuativi, non possiamo permetterci di farci trovare impreparati. Occorre, in altre parole, un vero e proprio ‘progetto di paesaggio’, anche in transizione energetica”.

È per questo che ieri la consigliera M5S ha chiesto “di accelerare l’iter verso l’agognata produzione di un Piano paesaggistico. Ennesima richiesta che, solo un anno fa, aveva ottenuto una promessa, mai mantenuta: il Piano avrebbe dovuto vedere la luce entro i primi mesi del 2022. Ma così, chiaramente, non è stato”.

Patrizia Manzo insiste: “E’ assolutamente urgente individuare le famose ‘aree idonee’ e ‘non idonee’, per uno sviluppo armonico della nostra regione. Per salvaguardare l’interesse dei borghi, delle attività agricole e vitivinicole, ma anche di tutte le imprese che investono in Molise. La transizione ecologica è un cammino già intrapreso e il Molise può scegliere se giocare un ruolo da protagonista o se rinunciare alla programmazione, lasciando che siano gli altri a decidere per noi”.

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