Sono almeno tre i ricorsi al Tribunale amministrativo regionale da parte dei Comuni che hanno deciso di impugnare la delibera di Molise Acque che prevede aumenti retroattivi sulle tariffe idriche. Si è schierata contro il discusso provvedimento approvato il 30 dicembre dall’ente regionale la giunta del capoluogo guidata da Roberto Gravina: questa mattina, 21 marzo, il sindaco ha riunito i suoi assessori per approvare la delibera per “intraprendere l’azione legale dinanzi al Tar” e “per ottenere l’annullamento, previa sospensione, della delibera 94/2021 del cda di Molise Acque”. L’obiettivo, si legge nel provvedimento, è “tutelare e preservare i servizi idrici cittadini e l’integrità del patrimonio comunale”. Per questo Palazzo San Giorgio ha conferito l’incarico legale agli avvocati Ruta e Romano. Saranno loro a curare l’istanza che annovera una trentina di altri comuni (fra cui Bojano).
Un secondo ricorso è curato dallo studio Di Pardo per conto di una trentina di amministrazioni che considera il “provvedimento irragionevole” perchè “è stato deciso quando i Comuni avevano già chiuso i bilanci e i cittadini avevano pagato le bollette dell’acqua”. In questo ricorso c’è anche Vinchiaturo. “Questo è solo un primo passo, la ‘guerra’ è appena iniziata e sono sicuro che ci saranno altri ricorsi o altre iniziative contro questo provvedimento”, spiega a Primonumero Luigi Valente, primo cittadino di Vinchiaturo nonché presidente dell’Ali (Lega autonomie locali) che aveva definito “assurdo e illegittimo l’adeguamento” dal momento che “determinerà un incremento della spesa idrica per i consumi degli anni passati“.
Non è escluso che altri ricorsi contro Molise Acque saranno presentati oggi, termine ultimo per impugnare la delibera. Alla fine, i sindaci hanno deciso di non presentare un unico grande ricorso o di dare vita ad una class action collettiva, ma di muoversi separatamente o in gruppi. “E’ la strategia scelta per dare più forza alla loro battaglia al Tar Molise. Altri enti invece hanno deciso che presenteranno decreto ingiuntivo quando Molise Acque recapiterà l’atto con le tariffe più care”, ha spiegato l’avvocato Valente.
L’aumento retroattivo delle tariffe ha provocato proteste nei giorni scorsi, soprattutto perché se n’è iniziato a parlare all’inizio dell’anno, quando sono scattati contemporaneamente rincari generalizzati per i cittadini che stanno pagando di più per i consumi energetici, i carburanti e i beni alimentari.
Le tariffe, lo ricordiamo, sono ferme dal 2011 nonostante una delibera del Cipe risalente al 2008 che già la giunta di centrosinistra dell’ex presidente Frattura aveva recepito nel 2015.
Aumenti retroattivi sull’acqua: sindaci contrari. Si pensa a un ricorso collettivo
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