Il pacco regalo di molise acque

Aumenti retroattivi fino a 30 euro per ogni cittadino sulle bollette dell’acqua, dubbi sulla legittimità

Se lo chiede il consigliere regionale Gianluca Cefaratti dopo che il Consiglio di amministrazione di Molise Acque ha deliberato gli aumenti tariffari adeguandoli a una direttiva del Cipe che risale al 2008. Ogni cittadino potrebbe pagare fino a 30 euro in più l'anno e non per le bollette future ma per quelle riferite agli anni compresi tra il 2016 e il 2019. "Perché non applicare gli aumenti dal 2022?" questo l'auspicio dell'esponente di Orgoglio Molise che ha presentato una interrogazione a Toma.

“Incrementi tariffari dell’acqua tra i venti e i trenta euro a persona per di più retroattivi: è tutto legittimo?”

Se lo domanda, non senza un piglio di sconcerto, il vicepresidente del Consiglio regionale, Gianluca Cefaratti (Orgoglio Molise) che ieri, 3 marzo, ha presentato una interrogazione al presidente della Giunta per richiedere chiarimenti in merito a una delibera di Molise Acque approvata dal Cda il 30 dicembre 2021.

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A fine anno il presidente Giuseppe Santone (in foto) e i consiglieri Donato Mastropietro e Nicola Di Carlo (presenti anche i rappresentanti del collegio sindacale: Vincenzo D’Agostino, Domenico Di Giampietro e Antonio Palma, oltre al direttore generale Salvatore Lenza) hanno approvato incrementi tariffari e relative nuove definizioni degli ambiti tariffari in forma retroattiva per gli anni 2016, 2017, 2018 e 2019, come si legge nella delibera approvata alla vigilia di Capodanno.

Si tratta di un documento che, come evidenzia anche il consigliere Cefaratti, “è stato avallato dall’Ente di governo dell’ambito Molise per il servizio idrico integrato, meglio noto come Egam, che in data 1 dicembre 2021 ha autorizzato l’azienda speciale di via De Pretis a dare corso agli aumenti tariffari, poi deliberati dal Cda, per gli anni compresi tra il 2016 e il 2019”.

La delibera lascia poco spazio ai dubbi: è stato il direttore generale Lanza, un paio di mesi prima di quella riunione nella quale è stato confezionato il pacco regalo ai molisani (ma forse sarebbe meglio parlare di paccotto) a scrivere all’Egam per chiederle di autorizzare gli aumenti adeguando le tariffe ferme dal 2011.

La ragione? L’adozione di una direttiva del Cipe del 2008 (numero 117) che riguarda proprio “l’adeguamento delle tariffe per i servizi di acquedotto, fognatura e depurazione”. L’Ente naturalmente ha dato l’ok anche perché era stato già il suo commissario a farlo addirittura nel 2018 sulla spinta di una delibera della giunta Frattura risalente a dicembre 2015.

Gli aumenti peseranno soprattutto nelle tasche dei cittadini: le percentuali più consistenti deliberate non riguardano né i consorzi di bonifica, né quelli industriali o i comuni pugliesi, ma proprio i comuni molisani.

Il Cda di Molise Acque poteva scegliere un momento più opportuno per fare quello che dovevano fare da più di dieci anni?

Toma Micone Cefaratti

Il consigliere Cefaratti dopo aver parlato all’aula di via IV Novembre ha chiesto al presidente Toma “di chiarire se l’atto possa essere ritenuto efficace” dicendo anche “di essere sorpreso che, relativamente ad un atto di una tale portata in termini economici per le casse comunali, e quindi dei cittadini molisani, ed in generale per tutte le utenze servite da Molise Acque, non si sia mai discusso con gli amministratori degli enti locali in modo chiaro.  Anche nelle riunioni che si sono organizzate in queste settimane – ha detto Cefaratti – per l’individuazione del soggetto giuridico a cui affidare la gestione del servizio idrico integrato, per assolvere agli obblighi di legge impartiti dal Governo”.

Stando ai conteggi di Cefaratti gli aumenti, se confermati, incideranno sulle casse comunali per cifre comprese tra i 20 e i 30 euro per ogni cittadino.

“E’ facile immaginare che tali aumenti, imprevisti ed imprevedibili, andranno a minare ulteriormente gli asfittici bilanci comunali, che già saranno indeboliti dal caro bollette, di cui in questi giorni si vedono i primi deleteri effetti. Pur comprendendo che debbano necessariamente prevedersi degli aumenti, in considerazione che i canoni idrici applicati da Molise Acque sono fermi dal 2011 e che l’aumento dei costi energetici incide pesantemente sui bilanci della stessa azienda, l’auspicio è che gli stessi siano eventualmente applicati a partire dal 2022, consentendo in tal modo agli enti locali – ha poi concluso il presidente di IV Commissione – di adeguare le tariffe di fornitura alle utenze”.

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