Cosa sarà?

Autotrasportatori fermi contro caro-gasolio, supermercati fanno scorta in magazzino

Lunedì inizia una nuova mobilitazione del settore dell'autotrasporto. Da Termoli a Campobasso i supermercati stanno aumentando gli scarichi di merce e riempiendo i magazzini di beni di prima necessità. Oltre allo sciopero c'è anche la guerra in Ucraina che preoccupa specie per l'aumento del prezzo del pane. I direttori rassicurano: "Niente panico, i prodotti ci sono".

Scioperi e proteste per gli aumenti della benzina e del diesel rischiano di compromettere gli approvvigionamenti di merci o di interrompere servizi pubblici essenziali. Lunedì 14 marzo il settore dell’autotrasporto torna a mobilitarsi dopo il blocco dei mezzi pesanti di fine febbraio seguito ai primi aumenti del prezzo del carburante.

La situazione, con gli ulteriori rincari che giorno dopo giorno rinnovano il record delle 24 ore precedenti, è alla base dell’imminente stop dei camionisti che all’inizio della prossima settimana hanno annunciato di voler incrociare le braccia paralizzando intere filiere produttive.

Sul tema abbiamo raccolto i pareri di diversi direttori di supermercato sia a Termoli che a Campobasso anche per comprendere l’orientamento al consumo dei cittadini.

E’ venerdì mattina quando sentiamo a telefono il responsabile del Conad di via Colle delle Api a Campobasso.

“Al momento non ci hanno comunicato nulla su possibili problemi di approvvigionamento delle merci – riferisce Enrico Barone –, l’unica cosa che la nostra piattaforma dislocata a San Salvo ci ha sollecitato riguarda la necessità di estendere le fasce orarie per il ricevimento delle merci, dare, insomma, una maggiore disponibilità perché gli orari potrebbero subire modifiche e quindi dobbiamo essere sempre pronti a ricevere in ogni momento della giornata”.

Il direttore Barone ha voluto anche cogliere l’occasione per smentire di aver fatto partire una catena di messaggi su whatsapp riguardante un allarme di alta probabilità sulla mancanza di prodotti sugli scaffali e sulla necessità di affrettarsi a fare scorte di generi di prima necessità.

“Non abbiamo diramato alcuna comunicazione in merito anche perché neppure a noi hanno detto nulla del genere fino a questo momento. In questi giorni notiamo qualche consumatore che fa rifornimento di pasta, sale, zucchero, insomma, i classici prodotti che non mancano nelle nostre casa, ma è una scelta dettata più dalla paura generata dalla guerra che dallo sciopero dei trasportatori. Io credo che dopo due anni di pandemia è come se le persone si fossero abituate ad accettare meglio l’imprevedibilità di certi eventi. La mia impressione è che è come se pensassero che se hanno affrontato una pandemia senza che siano mancate le merci principali si può affrontare anche uno sciopero, una bolla economica speculativa o la guerra”.

supermercati aperti Campobasso

In attesa di qualcosa che potrebbe mutare nel giro di pochi giorni c’è il Dok di via XXIV Maggio a Campobasso che lunedì riceverà il carico. “Ma è chiaro – spiegano dal punto vendita – che dal momento dell’allerta i supermercati in questi giorni hanno lavorato per riempire i magazzini perlopiù di prodotti a lunghissima conservazione e garantire quindi una presenza di beni sufficiente negli scaffali. Al di là delle rassicurazioni si è tuttavia nel campo degli interrogativi perché le proteste non sempre sono prevedibili. I piccoli imprenditori locali (panifici, aziende casearie) hanno garantito che finché avranno le scorte (farine di cui si sono preoccupati di rifornirsi in queste settimane e latte necessario) garantiranno l’arrivo ma certamente la situazione è in evoluzione senza una destinazione precisa. Purtroppo noi abbiamo lavorato anche questa notte proprio per organizzare al meglio tutte le forniture e creare meno eventuali disagi possibili” ha concluso il direttore del supermercato del quartiere Cep.

Nessun allarme dai principali supermercati di Termoli, ma qualche timore non è escluso per quanto potrebbe accadere nell’arco della prossima settimana in coincidenza con lo sciopero degli autotrasportatori.

“In magazzino abbiamo merce per almeno quattro o cinque giorni e al momento non ci sono criticità – racconta Franco Mancinelli, il direttore del supermercato all’interno del centro commerciale lo Scrigno -. Sia per l’ortofrutta che per salumi e formaggi siamo coperti ma questo dipende anche dal fatto che i supermercati come i nostri che si riforniscono presso diverse piccole aziende molisane che hanno maggiore facilità nei trasporti perché stiamo parlando di furgoncini piccoli che sicuramente consegneranno la merce. Il problema maggiore potrebbe riguardare i tir e i camion più grandi. Intanto sono già diversi i supermercati anche sulla costa che hanno deciso, in via eccezionale, di scaricare anche domani, sabato, contrariamente alle abitudini. Questo – aggiunge Mancinelli – per consentire di avere gli scaffali pieni anche se quello che potrebbe accadere nell’arco della prossima settimana non lo sappiamo nemmeno noi”.

Diverse sono state poi le telefonate di clienti che hanno manifestato qualche timore per l’approvvigionamento di generi alimentari davanti alle quali i direttori hanno fornito rassicurazioni. Nessun panico ma solo una comprensibile preoccupazione per scenari che non sono ancora ipotizzabili.

pane

È il pane, al momento, il prodotto di largo consumo soggetto ai maggiori rincari e anche quello per il quale in alcuni forni si registra una vera e propria corsa all’acquisto. E’ successo per esempio questa mattina da un panettiere di Petacciato dove il pane è andato esaurito in fretta e alcuni clienti si sono dovuti accontentare delle pagnotte di ieri.

“Non c’è ancora un rincaro evidente generale sui prodotti alimentari – dice ancora il direttore del Conad di Termoli – ma sicuramente qualche aumento lo stiamo osservando sui prodotti dei caseifici, per i quali le bollette del gas sono già aumentate a dismisura. E prevedo che il pane arriverà alle stelle, ma questo dipende dalla situazione di crisi internazionale e dallo stop alle forniture provenienti da Russia e Ucraina che andavano a soddisfare il nostro fabbisogno nazionale di grano.”

 

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