Altra mazzata per ospedali molisani

Tre nuovi ospedali in Abruzzo. Ora il San Timoteo è a rischio sopravvivenza, trema anche Agnone

La Giunta guidata da Marco Marsilio ha firmato un nuovo accordo di programma con il Ministero per l'edilizia sanitaria in Abruzzo: con un finanziamento pubblico di 320 milioni di euro saranno costruiti nuovi presidi ad Avezzano, Lanciano, Vasto e la nuova centrale operativa del 118 (comprensiva di eliporto e hangar) all’Aquila. Il comitato nato a difesa del nosocomio termolese: "Inutili i nostri appelli a potenziare il San Timoteo".

L’Abruzzo avrà tre nuovi ospedali: saranno costruiti a Lanciano, Avezzano e Vasto grazie ad un finanziamento interamente pubblico di 320 milioni di euro. L’annuncio del governatore Marco Marsilio che con entusiasmo ha illustrato il nuovo accordo per l’edilizia sanitaria ha fatto suonare le ‘campane a morto’ per i nosocomi molisani. Il San Timoteo di Termoli, già ridotto ai minimi di termini, rischia la mazzata finale. Il nuovo presidio sanitario di Vasto, distante una trentina di chilometri dalla città adriatica, del resto è già capace di catalizzare l’utenza del Basso Molise: dalle neo mamme che al San Pio vanno a partorire ai malati che si rivolgono all’ospedale per la cardiologia o l’ortopedia.

Quando sarà aperto il nuovo presidio sanitario, Vasto potrebbe diventare il perno di un sistema sanitario che interessa un’ampia fascia costiera grazie anche alla facilità di collegamento attraverso l’autostrada A14. Nella nuova struttura sanitaria vastese sono previsti 225 nuovi posti letto grazie ad un investimento di 111 milioni di euro. Invece a Lanciano, con 97 milioni di fondi pubblici, i posti letto saranno 286. Per Avezzano, con un investimento di 104 milioni, ci saranno 245 posti letto. Il piano della Regione Abruzzo include infine un investimento di 8 milioni per la centrale operativa 118 dell’Aquila con elisoccorso e hangar.

I lavori saranno conclusi entro la fine della prossima legislatura: nel giro di qualche anno, quindi, i nuovi nosocomi potrebbero essere aperti. “Abbiamo finalmente progetti veri con i quali possiamo indire subito la gara per avere ospedali nuovi e adeguare così le nostre strutture agli standard più elevati”, le parole del governatore abruzzese che ieri in conferenza stampa ha illustrato la delibera della sua Giunta che recepisce il nuovo accordo di programma firmato con il Ministero per l’edilizia sanitaria. Il governo regionale abruzzese ha fatto una scelta: ha abbandonato i progetti di finanza pubblica e quindi il partenariato pubblico-privato puntando unicamente sui fondi pubblici. In dettaglio, 228.5 milioni sono stati resi disponibili dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, 2.1 milioni messi a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna per l’ospedale dell’Aquila, 1.9 milioni sono fondi Bankitalia, 89.5 milioni della delibera Cipe del 2019.

“Entro la prossima legislatura le nuove strutture potranno essere pronte”, ha detto convinto il presidente della Regione Abruzzo. Il cronoprogramma tracciato è stringente: “Avremmo concluso tutto le procedure di gara e di affidamento dei lavori, anche di apertura dei cantieri entro la fine del mandato. Nella prossima legislatura regionale avere completato, realizzato e collaudato i lavori per tutti e tre gli ospedali segnando un punto decisivo per la nuova sanità abruzzese”.

Se la sanità abruzzese è destinata a compiere un decisivo passo in avanti, la svolta ci sarà – ma in senso peggiorativo – per il Molise. Il San Timoteo, ad esempio, potrebbe essere completamente fagocitato dal nuovo presidio sanitario di Vasto, con il quale il commissario ad acta per la sanità (sarà sempre il presidente Toma?) dovrà stipulare anche nuovi accordi di confine. Il comitato nato a difesa dell’ospedale intanto non nasconde la sua amarezza: “Tanto tuonò che piovve! Inutili – il commento di Nicola Felice – sono stati gli appelli che da alcuni anni il Comitato San Timoteo ha rivolto alla nostra classe dirigente e politica, richiamando la loro attenzione e provvedere ad una programmazione sanitaria capace di salvaguardare e potenziare il San Timoteo di Termoli, unico presidio ospedaliero presente nel basso Molise a servizio di una popolazione di oltre 120mila abitanti che si triplica nella stagione estiva per la presenza dei turisti”.

Infine, si apre una fase delicata anche per il Caracciolo di Agnone: potrebbe subire il contraccolpo del nuovo piano di edilizia sanitaria abruzzese e chiudere definitivamente. I pazienti abruzzesi a cui pure si rivolge questo ‘ospedale di comunità’. I nuovi ospedali – quelli di Lanciano e Avezzano – riusciranno a catalizzare l’utenza dell’Alto Vastese.                                                                                        SP

 

foto in home page da chiaroquotidiano.it

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