Storia del festival

Tony Dallara, il campobassano che conquistò Sanremo nel 1960. Ecco il suo tris di partecipazioni

E’ il cantante più longevo e ancora in vita ad aver trionfato al Festival. 62 anni fa trionfò con l’intramontabile ‘Romantica’ in coppia con Renato Rascel. Sul palco della città dei fiori portò anche ‘Un uomo vivo’ nel 1961 e ‘Come potrei dimenticarti’ nel 1964.

Il cantante più anziano ancora in vita ad aver vinto il Festival di Sanremo è di Campobasso. Naturalmente parliamo di Tony Dallara, classe 1936, al secolo Antonio Lardera. Correva l’anno 1960 e il cantante che si ispirava ai Platters portò sul palcoscenico, in coppia con Renato Rascel, la famosissima ‘Romantica’.

E fu subito vittoria travolgente, all’epoca proprio in onore di Dallara fu coniato il termine ‘urlatori’, ovvero gli interpreti che si discostavano in maniera netta dai classici dell’epoca come il ‘reuccio’ Claudio Villa. Quel “Tu sei romantica…” scandito a più riprese divenne un inno in quei mesi (trionfò anche a Canzonissima), e poi negli anni. E seguì il suo primo successo, ovvero ‘Come prima’ del 1957.

Tony partecipò ad altre due edizioni del Festival. Nel 1961 si presentò in coppia con Gino Paoli con il brano ‘Un uomo vivo’, anche se non ebbe il clamore delle canzoni precedenti. Diciamo pure che l’ultimo suo exploit arrivò con ‘Bambina bambina’ con cui vinse di nuovo Canzonissima. Quattro-cinque anni davvero trionfali per Tony partito dal capoluogo molisano – da via Ziccardi per la precisione – per arrivare a Milano ben presto.

Spesso è stato accusato di aver dimenticato le sue origini. E forse questo ha anche un piccolo fondo di verità. Ma bisogna dire che Tony Dallara negli anni addietro tornava di frequente a Campobasso per venire a trovare gli zii e negli ultimi tempi ha espresso più volte il desiderio di cantare nella città che gli ha dato i natali. Quest’anno compie 86 anni…

Per concludere la sua rassegna sanremese, salì sul palco della città dei fiori anche nel 1964, questa volta col pezzo ‘Come potrei dimenticarti’, in coppia con Ben E. King: arriva in finale ma non c’è il rilancio dell’artista che aveva già dato il suo meglio. E se le sue canzoni sono ancora ascoltate e intonate dopo sessant’anni vuol dire che qualcosa di buono l’ha fatto.  fds

Foto raccolta privata di Pino Rucher

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