Note da oscar a guglionesi

Risate a non finire con la Rimbamband. Si torna a teatro, anche i suon-attori ringraziano: “Dopo due anni di m… a fare video”

Esordio tutto da ridere - anzi da sbellicarsi - per la stagione teatrale 2022 del Teatro Fulvio di Guglionesi. Di scena la Rimbamband, formidabile compagnia di musicisti-attori baresi che stasera e domani replicheranno il loro 'Note da Oscar' al Loto di Ferrazzano. Dove hanno fatto registrare già il tutto esaurito.

Una band di ‘rimbambini’ e un pubblico impazzito di divertimento. Ieri sera, al Fulvio di Guglionesi, i 5 bravi ragazzi pugliesi della Rimbamband hanno ‘fatto venir giù’ il teatro per le fragorose risate, praticamente mai interrotte per due ore di spettacolo, e hanno regalato il miglior debutto possibile alla stagione teatrale 2022.

Con il loro spettacolo ‘Note da Oscar’, i suon-attori baresi hanno infatti dato il la – e che la! – alla nuova programmazione teatrale, ripresa dopo un lungo stop. Compito arduo quello del direttore artistico Stefano Sabelli: enunciare date e spettacoli, in cartellone dal 17 marzo al 21 maggio a Guglionesi e da stasera al 25 giugno al Teatro del Loto, a sipario ancora chiuso ma con gli artisti scalpitanti (e dunque dispettosi da dietro il tendone rosso) per iniziare il loro 5 men show.

Stefano Sabelli Rimbamband in 'Note da Oscar'

Ma a scalpitare era anche il pubblico, arrivato più numeroso del solito anche da diversi centri della zona, Termoli in primis. L’attesa, d’altronde, è stata lunga e sofferta. Ripagata però con uno spettacolo esilarante che ha riportato gioia e goduria per tutti i presenti. Di più, è stata una catarsi collettiva. E non poteva essere altrimenti con musicisti sopraffini con il dono – autentico – del saper far ridere. Cabaret, improvvisazione, rumorismo, imitazioni, canti e balli e in generale gag a non finire. Sketches sul cinema (e non solo) accompagnati dalle colonne sonore impresse nella memoria di tutti noi: questo e molto altro è Note da Oscar.

Rimbamband in 'Note da Oscar'

Uno spettacolo unico, sbalorditivo, imprevedibile come lo sono tutti i componenti della speciale band: Raffaello Tullo (il leader e autore della sceneggiatura: estroso, eclettico e jazz), Renato Ciardo (batterista e inarrestabile macchietta made in Puglia, peraltro figlio d’arte di papà – anche lui cabarettista, attore e musicista – Gianni), Nicolò Pantaleo (al sassofono e un certo punto vittima suo malgrado di un presentatore scopertosi no-sax), Vittorio Bruno (il contrabbassista dalla lunga capigliatura in un certo senso cinematografica come le sue perle interpretative) e Francesco Pagliarulo al piano (il rosso mansueto e diligente che però ha il vizietto talvolta di pensarsi come un leone ruggente). La regia invece è di Paolo Nani.

Rimbamband in 'Note da Oscar'

I 5 irriverenti artisti un po’ suonati passano con estrema disinvoltura tra i generi musicali, dal folk al jazz, dalla classica ad accenni di pizzica, dalla mazurka fino al tip tap. Nulla è loro precluso, che sia Dvořák o Morricone, Tony Dallara o un più giocoso ‘Nella vecchia fattoria’. Basta un telecomando, quello che Raffaele Tullo utilizza per spegnere e accendere i suoi musici, per dare o togliere loro il volume, per fare ‘zapping’ tra canali tra cui non manca quello di stampo religioso. In un attimo da ‘I got rhythm” di Gene Kelly si può passare quindi al canto di chiesa ‘Tu sei la mia vita’ e in un battibaleno i protagonisti sul palco possono inscenare un videogioco come Super Mario Bros.

Rimbamband in 'Note da Oscar'

A giocare però è anche il pubblico, che accetta spontaneamente senza indugi: “Oh, questi sembrano più rimbambiti di noi”.

Rimbamband in 'Note da Oscar'

Ma ‘Note da Oscar’ è soprattutto un viaggio incredibile e folle tra i capolavori del cinema, amati e dissacrati. Da Kubrick di Arancia Meccanica d’emblée si passa al thriller di Profondo Rosso o a una rivisitazione tutta da ridere dei film western. E così succede che l’uomo senza cappello in Mezzogiorno di Fuoco finisce per morire di insolazione. E che dire dei poliglotti Rose e Jack del Titanic che sta affondando o dell’improbabile Rossella O’Hara di Via col Vento che – più a suo agio nei panni di Bruno Vespa – prova a trattenere il suo Rhett con una proposta culinaria. “Se ti faccio riso, patate e cozze?”.

Rimbamband in 'Note da Oscar'

Altro protagonista indiscusso dello spettacolo è il barese, da cui nascono spassose scenette interpretate in modo particolare dal colto presentatore e dall’irresistibile batterista, il più incline di tutti all’uso della lingua madre e che non riesce a nascondere la sua difficoltà coi verbi al participio passato. La platea si sbellica allora tra epiteti in dialetto e più edulcorate perifrasi in italiano del tipo “Cranio di fallo”.

Rimbamband in 'Note da Oscar'

Irresistibili anche i giochi col pubblico, chiamati a partecipare allo show con domande e richieste di supporto canoro. Facile quando si tratta di cantare Azzurro, intonata da tutti i presenti a gran voce, molto più difficile quando agli astanti viene chiesto di intonare ‘Who could ask for anything more’, come fosse uno scoglilingua.
Si scherza con la platea anche sul nome degli abitanti di Guglionesi. “Noi di Bari siamo baresi, voi che siete? Guglionesiesi”.

Anche il finale non poteva essere canonico. Raffaello Tullo si butta a terra e dà voce a tutte le difficoltà patite in tempi di pandemia da chi vive di spettacolo e che degli applausi e dei ‘bis’ è ghiotto. “Che bello ritrovarsi a teatro, finalmente. Dopo due anni di m…a a fare video sul Covid”.

Tra lo strepito delle risate il pensiero di tutti converge lì: è stato bellissimo ricominciare, ritrovarsi in una occasione di socialità come il teatro, tornare a ridere assieme. “Se ci pagano ritorneremo a trovarvi”, il sunto della promessa che ha fatto felici tutti gli spettatori accorsi per la Rimbamband.

Stasera e domani la formidabile compagnia di musicisti-attori sarà al Teatro del Loto di Ferrazzano. Posti, neanche a dirlo, già tutti esauriti.

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