Dopo 3mila prestazioni

Psicologi contro ansia e depressione da covid, il tempo è scaduto: i contratti nei csm del Molise non sono stati rinnovati

Non ci sono fondi per prolungare il progetto contro la depresione medico-lieve da covid rivolto soprattutto alle donne. Da oggi 250 pazienti che per un anno hanno ususfruito dei percorsi di psiterapia nei centri di salute mentale di Campobasso, Isernia e Termoli, restano col cerino in mano. Il dg Asrem: "Abbiamo sollecitato la Regione, ma al momento non ci sono i presupposti per rifinanziare il progetto. Speriamo si possa fare a breve".

Alla fine una soluzione per i professionisti della salute mentale che lavorano nei Csm di Campobasso, Isernia e Termoli non è stata trovata. Nemmeno una soluzione tampone, né una proroga per garantire continuità assistenziale ai malati “invisibili”, quelli della psiche. Ieri 31 gennaio è scaduto il contratto degli psicologi (tra due settimane scadranno gli altri contratti) che nelle scorse settimane si erano appellati alla Asrem per prolungare i tempi del progetto di “superamento della depressione medio-lieve con particolare attenzione al genere femminile”, avviato a febbraio 2021 con un bando che ha reclutato 9 professionisti: 6 psicologi e 3 tecnici della riabilitazione psichiatrica.

Solleciti, lettere e articoli di stampa si sono rivelati inutili: il tempo è scaduto e i contratti, almeno nell’immediato, non verranno rinnovati. I pazienti che hanno iniziato percorsi di sostegno nei centri di salute mentale delle tre cittadine molisane a febbraio scorso e non hanno concluso la terapia restano col cerino in mano. “Difficile – riflette una delle psicologhe con la voce amareggiata – che possano cambiare professionista, perché quando si è in cura da un medico della mente si crea un legame particolare col paziente che in genere porta i pazienti a non voler cambiare modalità di cura nel bel mezzo del percorso”. “Fino all’ultimo – aggiunge un’altra professionista liquidata – abbiamo sperato in un rinnovo, se non altro per completare il lavoro avviato con i pazienti e in modo particolare con le donne, principali destinatarie del progetto”.

Depressione, ansia, paura, ipocondria, effetti collaterali di una pandemia che sta facendo il “salto” dall’organismo alla mente innescando una serie di reazioni sulle quali gli esperti sono tutti d’accordo a definire Pandemic Fatigue.

Stop dunque al progetto nei Csm del Molise con l’aggravante che a Isernia resta, da oggi, una sola psicologa a gestire tutti i casi della provincia. “La Asrem ha sollecitato la Regione Molise  a reperire la disponibilità economica per il prosieguo del progetto – spiega a Primnumero.it il direttore generale Oreste Florenzano – ma non è stato finora possibile ottenere la proroga. Speriamo che a breve si possa procedere con un nuovo progetto con la stessa finalità. D’altronde – aggiunge il dg Asrem – noi possiamo fare ben poco in quanto questo tipo di servizio che contrasta le depressioni medio-lievi non rientra fra i livelli essenziali di assistenza per la cui erogazione esiste un obbligo specifico”.

L’attenzione generale delle Istituzioni verso i danni collaterali da lockdown, isolamento, emarginazione e paura del virus sono, è evidente, ancora in una fase di sottovalutazione. Non bastano i numeri delle prestazioni erogate da febbraio a dicembre 2021 con il progetto: oltre 3mila. Un dato che rede l’idea, meglio di qualsiasi parola, sull’emergenza in atto e sulla necessità di affrontare con strumenti multidisciplinari il disagio legato all’emergenza, che finora registra un chiaro e inequivocabile (peraltro confermato da farmacisti e medici) incremento di medicinali contro stress, insonnia, attacchi di panico e prodotti omeopatici ed erboristici, utilizzati in grande quantità anche da giovanissimi e perfino bambini.

Da oggi 1° febbraio, nell’attesa che ci si decida a prestare la dovuta attenzione a questo campo di cura, in Molise 250 pazienti rimangono appesi, privati del sostegno psicologico e psicoterapeutico sul quale hanno potuto contare nel 2021. E le conseguenze, da questo punto di vista, potrebbero essere altrettanti gravi della pandemia in senso stretto.

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