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Politiche attive del lavoro, Uil e Cgil: “Centri per l’impiego fondamentali, ritardo nelle assunzioni”

In una nota Uil e Cgil denunciano l'immobilismo della Regione Molise e anche i ritardi nelle assunzioni che saranno fatte nei centri per l'impiego per la realizzazione delle nuove politiche attive del lavoro

A pochi giorni dalla chiusura dei termini per le domande nei Centri per l’impiego del Molise, concorso pubblico che in tantissimi cercheranno di superare, arriva una nota della Cgil e della Uil agganciata a questa selezione e al cosiddetto programma Gol (Garanzia Occupabilità dei lavoratori). 

Nell’ambito della riforma delle politiche attive del lavoro il ministero competente di Andrea Orlando e l’agenzia Anpal (direttamente controllata dal Ministero del Lavoro) hanno ideato questo programma della durata di cinque anni (coincide con il quinquennio del Pnrr 2021-2025) per il reinserimento, la riqualificazione, l’aggiornamento, la ricollocazione e l’inclusione sociale di particolari categorie di persone come i disabili, i disoccupati, i percettori di reddito di cittadinanza, le donne e i giovani. 

Insomma, si tratta del vero perno della riforma e di un generale ammodernamento in termini di capacità e competenze digitali per le quali una vasta platea sarà formata così da poter utilizzare i fondi del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) per la transazione ecologica e digitale del Paese.

Fondamentale – scrivono oggi i sindacalisti Lucia Merlo, Daniele Capuano e Lidia De Benedittis – è il ruolo dei Centri per l’Impiego che già dai tempi di Garanzia Giovani, del dlgs. n. 150/2015, e dall’introduzione del reddito di cittadinanza, avrebbero dovuto conoscere percorsi di rafforzamento attraverso un incremento esponenziale del personale e corsi di formazione per affinarne le competenze. In Molise, in attesa di comprendere quale sarà il destino dei Navigator, tema sul quale stiamo conducendo una vertenza unitaria nazionale, è previsto l’incremento di ulteriori 75 unità, la cui assunzione avrebbe dovuto concludersi alla fine del 2021. Il bando però è stato pubblicato solo a dicembre 2021 per 35 unità e a gennaio 2022 per ulteriori 35. Il grave ritardo delle assunzioni porterà inevitabilmente anche a un ritardo formativo e della relativa operatività dei nuovi assunti provocando disfunzioni e inadeguatezze”.

Altro problema irrisolto degli ex uffici di collocamento è “l’inesistenza di un programma operativo uniforme tra le due province che abbia la capacità di dialogare anche con il sistema nazionale per permettere al programma Gol di garantire livelli di prestazione omogenei su tutto il territorio nazionale. Mancano quindi in Molise le due gambe su cui tutto il programma Gol trova il suo fondamento. E con queste voragini che nella commissione tripartita del 9 febbraio scorso la Regione si è presentata al tavolo con una bozza di programma regionale Gol completamente vuota. Non solo mancano i pilastri fondamentali per dare vita al programma, ma manca l’analisi del territorio, del mercato del lavoro locale, la mappatura delle esigenze imprenditoriali, l’elenco dei percorsi di riqualificazione delle imprese. Vuoto! Null’altro che lo schema nazionale dove vengono elencate le parti da riempire”.

Ed è proprio in quella occasione che è stato chiesto ai ai componenti della commissione di riempire i vuoti. “Si vuole dar vita ad un programma fondamentale con suggerimenti di conoscenze parziali e soggettive. Questo è il progetto di un’Amministrazione regionale incapace di analisi e di concretezza. Un’Amministrazione che rimane sorda anche davanti alla proposta di insediare un tavolo tecnico che potesse, lavorando anche tutti i giorni, dare un contributo fattivo alla realizzazione del Gol regionale”.

Cgil e Uil Molise denunciano con forza questo modo di operare, non solo in relazione al metodo di confronto, ma anche e soprattutto in merito alla leggerezza con cui si affrontano questioni di così grande importanza.

“Il rischio che il programma sia un ennesimo buco nell’acqua è altissimo, così come altissimo è il rischio di mettere in campo una formazione inutile ai lavoratori e poco funzionale rispetto a quella che dovrebbe essere una svolta reale dell’economia regionale. A tal proposito, dinanzi a questo scenario emergenziale, riteniamo sia indispensabile avvalersi anche di una collaborazione strutturata con l’Università e con enti di formazione da coinvolgere, sotto un’adeguata regia regionale, nei progetti di qualificazione e riqualificazione dei beneficiari della misura.

L’ennesima beffa che rischiamo si consumi ai danni dei molisani, dei tanti giovani che continuano a lasciare la regione, delle imprese che intraprendono percorsi di rinnovamento è non approfittare di una delle ultime possibilità reali in questo settore.

E’ necessario che la Regione Molise cambi passo: verificare da subito quali sono le reali esigenze del territorio e programmare gli interventi di politica del lavoro da mettere in campo, dare una risposta ai Navigator, essere rapidissimi nelle procedure per le assunzioni del personale nei Servizi per il Lavoro e monitorare i risultati. Il Programma Gol mette a disposizione della Regione ingenti risorse per le politiche del lavoro, quasi 5 milioni di euro, risorse che devono essere spese in maniera efficace per aiutare le lavoratrici e i lavoratori più fragili. Il Molise ha un’ importante opportunità che, se non sfruttata appieno, danneggerà ancora una volta i nostri cittadini rispetto a coloro che abitano in altre regioni del Paese.

Come organizzazioni sindacali da sempre attente alle questioni dello sviluppo e dell’occupazione, rinnoviamo ancora una volta la nostra disponibilità a collaborare fattivamente attraverso proposte e contributi, ma sulle basi di una concertazione reale e non formale, di un impegno vero della Giunta regionale a lavorare alacremente, sulle basi di uno spirito unitario che sappia programmare e declinare il futuro della regione”.

 

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