Richiesta di dimissioni

Polemiche nella Commissione Parità, 8 membri rilanciano: “La Selva fa tutto da sola”

Otto componenti replicano con una nota alle dichiarazioni rilasciate dal presidente Maria Grazia La Selva e spiegano la loro versione

In risposta alla conferenza stampa indetta dalla Presidente della Commissione per la parità e pari opportunità della Regione Molise Mariagrazia La Selva e delle dichiarazioni, rilasciate da quest’ultima, ci sentiamo costretti a dover fare alcune precisazioni e smentite con l’intento di fornire elementi utili ai fini della corretta informazione.

La Commissione, come abbiamo detto più volte, quando si è insediata è stata caratterizzata da un intento unitario e da uno spirito collaborativo da parte di tutti i Commissari. Tutti i membri hanno iniziato a lavorare con entusiasmo e passione su un tema importante come quello della parità di genere, inteso non solo come parità delle donne e rispetto delle donne ma in senso più ampio.
Lo stato di malessere che ha portato la maggioranza dei Commissari a richiedere formalmente le dimissioni della Presidente, nasce dai seguenti fatti:

PROGRAMMAZIONE:

La presidente sostiene di aver condiviso la programmazione con l’Ufficio di Presidenza e di averla inviata tramite mail ai commissari il 25 novembre.

Non avendo ricevuto risposta o contestazioni, ha inviato la programmazione al Presidente Micone per l’approvazione, ritenendo di aver ottenuto la condivisione in Ufficio di Presidenza e il tacito assenso dai Commissari.

La programmazione non risulta approvata, infatti la procedura attuata non è propria di un organo collegiale come la Commissione.

Giova precisare che nella programmazione a breve termine 2021, approvata dalla Commissione il 7/10/21, era stata deliberata una convenzione con l’UNIMOL di concerto con le vicepresidenti, promotrici dell’iniziativa. La convenzione prevedeva un percorso formativo sulle politiche di genere destinato prevalentemente agli amministratori locali.

Contrariamente a quanto deliberato dalla Commissione, la presidente ha gestito da sola i rapporti con l’Unimol; ne è risultato che, tale convenzione, non è stata mai discussa né approvata in Commissione.

Vale solo la pena accennare alle dichiarazioni della presidente circa l’assenza di proposte da parte dei commissari, che, a suo dire, avrebbero rifiutato anche il colloquio, evitando di risponderle al telefono.

Il clima di assolutismo che si evince dall’arrogare esclusivamente alla sua persona la gestione della posta istituzionale impedisce ai Commissari e ancora di più alle Vicepresidenti l’attività dei gruppi di lavoro, tagliati fuori da qualsiasi informazione istituzionale. Esemplifica, quindi, con estrema chiarezza il tasso di trasparenza e la qualità della democrazia nei quali la Commissione, organismo collegiale, è chiamata ad operare e proporre.

Le proposte di azioni positive, arrivate dalla Consigliera di Parità a maggio 2021, non sono state inserite all’o.d.g. della Commissione, come dimostra l’ampio carteggio in proposito, a causa del diniego della presidente.

Si puntualizza, inoltre, che la Presidente, nel mese di Novembre 2021, periodo di  consegna della programmazione (come da lei più volte ribadito) ha presenziato quale Presidente di Liberaluna (centro antiviolenza) a numerosi eventi di sensibilizzazione contro la violenza, ribadendo in più occasioni, durante gli eventi, di “essere donna delle istituzioni poiché Presidente di Commissione” senza aver informato la Commissione della sua rappresentanza quale presidente, né tantomeno avendone ricevuto specifica delega.

In data 27.01.22 la Presidente non ha partecipato all’ultima riunione. Come da o.d.g. è stata data lettura di un documento (poi allegato al verbale) da parte delle due vicepresidenti, riguardante le criticità manifestatesi nel tempo. Il documento non è stato discusso, per riguardo all’assenza della Presidente. Al termine della lettura otto commissari su undici presenti convenivano di invitare la presidente a dimettersi (come risulta a verbale).

In data 28.01, con richiesta di convocazione straordinaria, gli otto commissari (la maggioranza abbondante della commissione) immettevano all’ordine del giorno la mozione di sfiducia alla Presidente. La stessa, il giorno successivo respingeva tale punto all’ordine del giorno ritenendolo “NON AMMISSIBILE” poiché non contemplato nel regolamento.

Non è nei poteri della Presidente dichiarare ammissibile o meno la volontà espressa dalla maggioranza dei Commissari.

Tanto è per chiarire quanto dichiarato dalla presidente durante la conferenza stampa da lei soggettivamente indetta con invito formale alla stampa, e non ai Commissari, del tutto ignari dell’iniziativa.

L’unico commissario presente all’incontro con la stampa non ha partecipato assiduamente alle riunioni della Commissione, come da verbali agli atti.

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