Su proposta del pd

Piani sociali, il consiglio approva l’aumento del cofinanziamento regionale: pronti altri 673mila euro

E’ stato approvato all’unanimità in Consiglio Regionale l’ordine del giorno presentato dal Pd per chiedere l’aumento della quota di cofinanziamento regionale dei Piani Sociali.

Diversi Ambiti Sociali erano insorti dopo che, a dicembre scorso, il cofinanziamento era stato ridotto, con una determina dirigenziale, del 65,43%. “In soldoni – scrive il capogruppo Micaela Fanelli – mancano ben 673mila euro della somma complessiva, pari a 1.030.000,00 euro, già stati stanziati dal Piano Sociale Regionale 2020-2022 e che riguardano attività in parte già realizzate dagli stessi Ambiti Sociali del Molise”.

La Fanelli ha quindi ringraziato i colleghi che hanno votato l’atto perché con il proprio parere favorevole il Consiglio ha impegnato il Presidente ad appostare i 673mila euro mancanti, a rendere stabile, quindi, con programmazione almeno triennale, lo stanziamento di risorse in favore degli Ambiti Sociali e dei relativi Piani “ad assicurare tempestività nei flussi finanziari da trasferire agli Ambiti e a promuovere un moderno sistema di integrazione socio sanitaria attraverso una nuova legge di riforma”.

“Un atto  – prosegue la nota della Fanelli – che aiuta a risolvere le contingenze, ma che dà anche una traiettoria programmatica di medio e lungo periodo, per invertire anche il trend che vede il Molise come una delle Regioni che destina la più bassa quota di Pil pro capite al Sociale”

Questi i numeri: 70 euro pro capite il Molise, a fronte di 124 euro, valore medio per l’Italia, con Regioni virtuose come l’Emilia Romagna che arriva a 173 euro. Per non parlare delle Regioni a Statuto Speciale, come la Valle D’Aosta, che arriva a 210 o la Provincia autonoma di Bolzano che stanzia 540 euro pro capite. Peggio di noi, solo Calabria, Basilicata e Campania.

“Un impegno –  auspica la capogruppo Pd – che spero sia mantenuto nel Bilancio regionale, per fornire maggiori certezze alla programmazione triennale degli Ambiti, per destinare sempre maggiori risorse per gli interventi essenziali”.

“E’ su questa strada – scrive infine Micaela Fanelli – che bisogna procedere per una riforma complessiva e strutturale, quanto mai urgente, degli Ambiti Sociali, per permettere loro di rispondere sempre più efficacemente e velocemente alle esigenze delle persone e dei territori, non lasciando più soli i Comuni, le cooperative, i lavoratori e soprattutto le persone che soffrono e che hanno diritto ad essere aiutate”.

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