Politiche sociali

Parte il ‘Centro famiglia’, assessore Praitano: “Più iniziative di protezione e cura”

Lo ha annunciato l'assessore comunale alle politiche sociali Luca Praitano. Sarà realizzato negli Ambiti sociali di Campobasso e di Riccia-Bojano. L'esponente della Giunta comunale ha anche fatto il punto sui fondi spesi per il disagio giovanile: 600mila euro dal 2018 al 2020. Spesa diminuita già dallo scorso anno grazie agli affidi e alle iniziative di prevenzione

Fra una decina di giorni, dal prossimo 15 febbraio per la precisione, prenderà il via ‘Centro famiglia‘, grazie a una parte dei finanziamenti previsti nel Fondo per la famiglia. “Un’iniziativa da me fortemente voluta e che si pone, tra le altre cose, l’obiettivo di intercettare precocemente i fattori di rischio individuali e familiari al fine di realizzare interventi di protezione e cura delle famiglie residenti nei territori interessati – ATS di Campobasso e di Riccia-Bojano – che versano in condizioni di vulnerabilità”. Parole dell’assessore Politiche Sociali del Comune di Campobasso, Luca Praitano, che è intervenuto al convegno organizzato all’Auditorium dell’ex Gil a Campobasso dall’associazione CamminoCamera Nazionale Avvocati per la persona, le relazioni familiari e i minorenni – su “I diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia. I dati regione per regione”.

Durante il convegno Praitano ha tracciato un bilancio su quanto è stato portato avanti dall’amministrazione del capoluogo di regione e al tempo stesso di sottolineare qualche criticità. Ad esempio, l’assessore ha evidenziato l’incomprensibile stop del progetto dell’Asrem ‘Fare famiglia’: “E’ durato due anni, da aprile 2019 ad aprile 2021. Prima che si giungesse alla scadenza del progetto a nulla valse il mio tentativo di convincere la Regione Molise a finanziare la prosecuzione. Nonostante le rassicurazioni iniziali, il problema alla fine non è stato risolto per mancanza, a quanto ci è stato detto, di risorse economiche”. Da qui l’intenzione di “trovare un’alternativa” e di dare vita al ‘Centro famiglia’ per colmare un vuoto che attualmente caratterizza gli ATS regionali “sguarniti di Centri per le Famiglie (sia pubblici che privati) che possano promuovere interventi di prevenzione, sostegno, consulenza e orientamento in chiave sociale”, ha osservato l’assessore. Il ‘Centro famiglia’ ha l’obiettivo di “realizzare interventi di prevenzione, consulenza e sostegno a supporto e integrazione delle istituzioni e servizi del territorio molisano (consultorio famiglia, équipe multidisciplinare, Servizi Sociali Professionali) a protezione e sostegno della famiglia in situazioni di crisi emergenziale e di fornire accoglienza, ascolto, supporto e accompagnamento alla coppia, alla famiglia e ai suoi componenti nel corso dell’intero ciclo di vita, favorendo l’incontro tra domanda e offerta per intercettare i bisogni in modo attivo, favorendo strategie che consentano di restituire protagonismo ai soggetti e alle famiglie nel ricercare le soluzioni ai problemi, superando logiche assistenziali nell’erogazione dei servizi. Se si osservano questi interventi, unitamente a quelli previsti dal progetto “Child care”, finanziato dal fondo “Con i bambini” nell’ambito dell’iniziativa “Ricucire i sogni”, l’offerta, almeno per quel che riguarda gli ATS interessati, può vederci abbastanza soddisfatti”.

Praitano inoltre non ha nascosto le cospicue risorse impiegate dal Comune per il disagio giovanile: “Per i collocamenti nelle strutture dedicate il solo Comune di Campobasso ha speso dal 2018 al 2020 circa 600.000 euro l’anno”. Spesa diminuita già dallo scorso anno grazie all’aumento degli affidi familiari e ai risultati della prevenzione.

Infine, l’assessore ha ricordato le altre iniziative portate avanti in questi due anni e mezzo di attività dal settore dei Servizi Sociali del Comune di Campobasso. Si pensi, ad esempio, al Summer Camp (anni 2019/2020/2021 e quest’anno anche con un’edizione invernale); al Centro Be Future Molise, centro di aiuto alle famiglie con minorenni vittime di violenza e abusanti; al Molise LGBT, centro regionale contro le discriminazioni verso le persone LGBT, ovviamente rivolto anche ai minori.

Importante – ha sottolineato Praitano – è la programmazione FSE – Azione 20 Minori e relazioni familiari, con cui si intenderà favorire e garantire alle famiglie e minori con disagio la possibilità di fruire di servizi e attività per un ottimale sviluppo psicofisico del minore, anche al fine di contrastare l’esclusione sociale. Il sostegno alla genitorialità, doposcuola, supporto psicologico, servizi educativi domiciliari sono solo alcuni dei 100 percorsi educativi che si si avvieranno, insieme al riconoscimento di voucher alle famiglie e alla realizzazione di campus nel periodo 2023/2026.”

Con il progetto “La vita è altra “robba”, l’attenzione è stata centrata, invece, sulla prevenzione all’uso e il contrasto allo spaccio delle sostanze stupefacenti. Altro progetto finanziato sull’avviso pubblico “educare” della Presidenza del Consiglio dei Ministri è Vi.Nar.S., consistente nella promozione di interventi, sperimentali e innovativi, di educazione non formale e informale e di attività laboratoriali volti all’empowerment dell’infanzia e dell’adolescenza attraverso il diretto coinvolgimento dei giovani di età compresa tra gli 11 e i 17 anni, nella promozione della non-discriminazione, dell’equità e dell’inclusione sociale, attraverso l’apporto di Enti locali, Scuole e soggetti del Terzo Settore impegnati sul territorio nella promozione dell’inclusione sociale di persone con “fragilità”.

In conclusione, l’assessore Praitano ha auspicato, per il prossimo futuro, l’individuazione di una regia regionale che coordini e monitori la programmazione degli interventi su questi temi, soprattutto con il PNRR alle porte.

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