Rinnovabili

Parchi eolici e campi di pannelli solari, Stumpo: “Serve Piano Energetico”

Termoli Bene Comune-Rete della Sinistra interviene sulla vicenda delle rinnovabili e chiama in causa la Regione Molise

La vicenda delle mega pale eoliche da installare nella zona intorno a San Martino riapre un capitolo dolente nella storia dell’incapacità (o peggio) governativa della nostra regione, e riporta alla mente battaglie civiche partecipatissime, che sembrano lontane ma lontane non sono, per tanti motivi.

Molti cittadini ricorderanno la lotta contro la Turbogas di Sorgenia, lotta che non riuscimmo a vincere ma che rappresentò un momento alto nella storia del coinvolgimento popolare e della presa di coscienza civica della popolazione del Basso Molise. Chi c’era, come molti di noi della Rete della Sinistra, ricorda benissimo i motivi di opposizione al progetto, al di là dell’alto tasso di inquinamento, dei pericoli delle polveri sottili e dei vantaggi nulli sul fronte occupazionale: chiedevamo conto alla Regione della mancanza di un Piano Energetico Ambientale che mappasse accuratamente il territorio, stabilisse la percentuale di energia da fonti fossili e da fonti rinnovabili da produrre in Molise, escludesse da insediamenti per produzione di energia le aree protette, a rischio idrogeologico e sismico, di alto valore agricolo, turistico, storico e archeologico.

Il dottor Iannantuono dell’Enea aveva allora elaborato una precisa fotografia del territorio, dimostrando l’inutilità della turbogas e la possibilità di produrre una quota rilevante di energia rinnovabile (da fotovoltaico, da eolico, da solare e idroelettrico) senza toccare appunto i siti sui quali non doveva essere installato alcunché, elencati con accuratezza.

Nessuno lo ascoltò, o ascoltò i vari comitati civici e associazioni che si erano impegnati contro uno sviluppo insostenibile non dicendo solo no, ma proponendo appunto soluzioni alternative.

Ebbene, 18 anni dopo siamo allo stesso punto, anzi peggio: il Piano Energetico regionale non risulta pervenuto, con l’aggravante che nel frattempo su tutto il territorio sono piovute pale eoliche autorizzate di volta in volta senza aver mai fatto uno studio d’insieme, valutando il singolo progetto come se gli impianti sorgessero in un deserto e non in un contesto complesso. Né è dato sapere quale sia la quota totale di energia da fonte eolica attualmente prodotta in regione, e sicuramente in buona parte dirottata altrove.

Sia chiaro, la nostra posizione a favore delle fonti rinnovabili è incontrovertibile: l’abbandono delle fonti fossili è urgente e deve essere totale, e il passaggio all’energia sostenibile deciso e veloce, senza dimenticare che l’energia sostenibile passa anche attraverso il rispetto dei lavoratori e del loro. salario. Quello che non è tollerabile è che a livello nazionale si continui a parlare di gas metano (la riapertura delle trivellazioni ci riguarda da vicino, è bene che tutti se ne rendano conto), che il governo regionale non licenzi immediatamente il Piano Energetico specificando le aree off limits per l’installazione di pale eoliche e pannelli fotovoltaici, nonché quelle dove invece essa è consentita.

Non parliamo a caso anche di pannelli fotovoltaici: pare che sia in corso più di un tentativo di accaparramento di terreni agricoli per farne campi fotovoltaici, ancora una volta senza una programmazione e un calcolo d’insieme.

Se ci si chiede quale energia vogliamo per il Molise e per l’Italia, non abbiamo dubbi nel rispondere: energia rinnovabile, prodotta favorendo lo sviluppo delle comunità energetiche, che promuovono la collaborazione tra cittadini, associazioni e governo locale, e facendo riferimento ad un attento studio del territorio, inserito in un Piano Energetico Ambientale Regionale condiviso con cittadini e associazioni, e redatto con piena cognizione di quale e quanta energia vada prodotta, e dove.

Allo stesso modo ci è chiaro cosa non vogliamo: la finzione ecologica che sta dilagando nel nostro paese, con il sostegno alle fonti fossili che di fatto aumenta con la scusa degli aumenti dei costi; le continue menzogne sul metano come gas innocuo e pulito; l’installazione a pioggia di impianti eolici su proposta di imprese magari costituite sul momento, di dubbia consistenza economica ed esperienza, con i connessi rischi di infiltrazioni malavitose più volte documentati in Italia; l’uso di vaste porzioni di terreno agricolo per creare campi solari e fotovoltaici, con il conseguente consumo inutile di suolo; le percentuali ridicole di Imu che vengono riconosciute ai cittadini per l’uso delle loro terre.

E soprattutto non vogliamo l’incapacità e l’inazione di chi, chiamato in questi 18 anni ad amministrare la regione, non è stato capace di ascoltare richieste e proposte dei cittadini, né di elaborare il Piano che avrebbe impedito proteste e occupazione incontrollata del territorio.

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