La tutela dell'ambiente marino

Metà del pescato è immondizia, ma ora si cambia: con ‘Sea Cleaners’ i pescatori diventano spazzini del mare

Presentato il progetto che mette insieme la marineria molisana e l’Istituto Zooprofilattico con la collaborazione della Capitaneria di porto: grazie a un finanziamento da 900mila euro per 18 mesi i pescherecci potranno raccogliere e smaltire i rifiuti trovati in acqua

Proprio mentre la marineria termolese vive un momento di grossa crisi fra aumento del prezzo del gasolio e poca redditività del pescato, arriva in loro soccorso un progetto che da una parte darà respiro al settore e dall’altro contribuirà a ripulire il mare della costa molisana. Si chiama ‘Sea Cleaners’ ed è stato presentato oggi 18 febbraio al porto turistico di Termoli.

Un progetto che mette insieme l’Istituto zooprofilattico sperimentale ‘G.Caporale’ di Abruzzo e Molise e per l’appunto la marineria termolese, rappresentata nell’occasione da Federcoopesca, Agci Molise e Armatori Pesca Molise. In tutto sono 76 i pescherecci che prenderanno parte all’iniziativa finanziata con il fondo Feamp per circa 600mila euro di stanziamento europeo e durerà 18 mesi.

“L’adesione è stata del 100 per cento, la marineria non aspettava altro. La sensibilità del pescatore per la tutela dell’ambiente è aumentata” ha spiegato Domenico Guidotti, rivelando che “ormai le metà del pescato è immondizia”.

“Un progetto antesignano che fa accendere i riflettori sul Molise” l’ha definito il presidente regionale Donato Toma durante l’incontro baciato dal sole in una giornata simil primaverile.

“La pulizia del mare agevola la biodiversità e la riproduzione dei pesci, è evidente” ha commentato il direttore dell’Izs, Nicola D’Alterio. Sarà proprio l’Istituto Zooprofilattico a guidare scientificamente il progetto.

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“Si va nell’ottica della tutela dell’ambiente marino” le parole di Amedeo Nacarlo, comandante della Capitaneria di porto di Termoli. “Adesso – ha continuato – i pescatori potranno raccogliere non solo fortuitamente ma anche volutamente i rifiuti che prima erano difficili da smaltire”.

Decisivo è anche il cambiamento della norma. Se prima i rifiuti smaltibili erano solo quelli speciali, adesso con ‘Sea Cleaners’ i pescherecci avranno anche il compito di ‘spazzini del mare’. Puliranno fondali area di pesca dai rifiuti durante le uscite in mare per battute di pesca, ma anche con apposite “uscite di pulizia” nel fine settimana, e potranno finalmente smaltire plastica e metalli, e i rifiuti del mare, in specifici contenitori che al momento non esistono in porto, la cui competenza è regionale.

Gli accordi sottoscritti tra enti hanno consentito di aggirare e risolvere gli ostacoli burocratici e di aprire alla possibilità, finalmente, di smaltire i rifiuti del mare direttamente in porto. Il bando apre quindi una prospettiva del tutto nuova per la tutela dell’ambiente marino.

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“Lo smaltimento dei rifiuti che le imbarcazioni trovano in mare, e che costituiscono circa la metà del peso complessivo del pescato settimanale, è un problema serio – ha dichiarato il sindaco Francesco Roberti – perché in porto è impossibile smaltire le bottiglie di plastica, le buste, le lattine che si trovano in acqua e che vengono tirate su dalle reti. Tutti rifiuti che ritroviamo nella nostra catena biologica alimentare soprattutto in relazione alle microplastiche. Finalmente questo problema viene superato risolvendo gli ostacoli burocratici che hanno impedito fino a questo momento al Comune di Termoli, che non è competente nella zona portuale, di installare contenitori specifici per lo smaltimento dei rifiuti, che paradossalmente i pescatori della marineria locale devono rigettare in mare, non sapendo dove smaltirli”.

Roberti ha anche sottolineato che è “necessario un piano rifiuti e il progetto agevola proprio questa operazione perché – ha detto – non può restare in capo alla Capitaneria questa criticità”.

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