La nota del consigliere

Inquinamento a Venafro, Buono (Pd): “Comune e Regione inerti”, poi annuncia iniziativa pubblica

Stefano Buono

Dall’inizio del nuovo anno sono stati già 25 i giorni in cui a Venafro si è sforato il valore massimo tollerabile di polveri sottili (pm10). L’anno passato la situazione non è stata positiva per i residenti della città e già oggi le centraline dell’Arpa stanno registrando livelli preoccupanti di pm10 e pm 25 assai più nocive per la salute umana.

A rilanciare l’allarme è oggi il consigliere comunale del Pd Stefano Buono anticipando che è in programma una assemblea pubblica organizzata dalla società civile.

Il consigliere di Partecipazione democratica scrive che “la consapevolezza della gravità del problema è forte nella società e nell’opinione pubblica e le esternazioni e le rivendicazioni degli ultimi giorni né sono ampia testimonianza e questo rappresenta un fattore estremamente positivo. Un aspetto che purtroppo, come sempre, risulta diametralmente opposto al grado di azione di parte significativa dei rappresentanti istituzionali che potrebbero invece incidere in tal senso. La Giunta regionale certo ma anche coloro i quali dovrebbero rappresentare questo territorio in Consiglio regionale. L’Amministrazione Comunale di Venafro, che anche su questo tema continua a distinguersi per inerzia, incapacità e asservimento al centrodestra regionale. Ripercorrendo un attimo ciò che è accaduto negli ultimi anni, assistiamo a promesse fatte in modo ricorrente ogni qual volta l’asticella dell’attenzione mediatica sale e che vengono puntualmente smentite dai fatti”.

A gennaio di due anni fa, vale la pena ricordarlo, il Comune di Venafro, sollecitato dalla pubblica opinione e dal comitato Mamme per la salute diede il via a uno studio epidemiologico per comprendere se i livelli attuali di inquinamento stessero causando, e in che misura, un incremento di mortalità e di patologie gravi tra gli abitanti.

“Dopo due anni – scrive Buono – è ancora tutto in altro mare per responsabilità che sono oggettivamente correlabili all’inerzia dell’Amministrazione comunale di Venafro guidata da Ricci”.

In quello stesso anno la Regione Molise pretese impegni sull’analisi anche polveri più sottili. “Ad oggi ancora non abbiamo riscontri concreti rispetto a quanto promesso ormai a distanza di ben due anni. Addirittura in questo caso il sindaco, tirato per la giacca dall’ opinione pubblica e costretto ad esternare una posizione, dice due cose particolarmente gravi: il tema deve essere di livello nazionale e il problema deriva da altri comuni (cosa che non è escluso che possa corrispondere al vero). Quindi da una parte se ne lava le mani, dall’altra sostiene che il problema derivi da altri Comuni.

Adesso un sindaco e presidente della Provincia che afferma una cosa del genere dovrebbe avere certezza scientifica di ciò che dice ed essere a conoscenza di dati evidentemente a noi non pervenuti. Se così fosse dovrebbe esternarlo in modo chiaro e agire di conseguenza comunque per preservare la salute dei cittadini. La realtà è che è l’ennesima dimostrazione di pressapochismo al Governo poiché la situazione, sicuramente grave, risulta poco chiara proprio in virtù della carenza di dati e di monitoraggio le cui responsabilità, come detto in precedenza, derivano dall’inerzia di Regione e Amministrazione di Venafro”.

 

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