Monterotondo

Incendiata l’auto dell’avvocato Iacovino: con la moglie aveva denunciato la “malamovida”

L'atto incendiario è accaduto a Monterotondo, comune a pochi chilometri da Roma. Sul posto, in piazza della Libertà, sono intervenuti, oltre ai vigili del fuoco di Montelibretti, anche i carabinieri che stanno conducendo le indagini

La notte tra sabato e domenica, a Monterotondo (Roma), ignoti hanno dato fuoco all’auto dell’avvocato Vincenzo Iacovino e di sua moglie, la giornalista del Tg1 Cinzia Fiorato.

Il noto avvocato molisano ha affidato ai social tutto il suo rammarico per quanto accaduto ma anche la propria tenacia a voler fare chiarezza su un episodio, gravissimo, che fa seguito ad una serie di denunce che il legale insieme a sua moglie avevano palesato nei giorni scorsi raccontando la “malamovida” della zona.

macchina iacovino bruciata monterotondo

Per Iacovino si tratta di un atto intimidatorio e ha postato foto e video dell’auto in fiamme, dell’intervento dei vigili del fuoco e della carcassa della vettura una volta spento l’incendio.

Non ci fermerete mai! I vigliacchi codardi hanno bruciato la nostra macchina ma non bruceranno mai la nostra dignità!”, scrive l’avvocato sul suo profilo social e racconta: “Questa sera, dopo aver postato le immagini dell’ennesima rissa violenta avvenuta venerdì alle tre di notte tra gente ubriaca e sfatta di ogni sostanza, hanno pensato di metterci a tacere bruciando la nostra macchina. Un atto intimidatorio che ovviamente non ci fermerà!”.

Iacovino lascia intendere che il gesto sarebbe la conseguenza delle denunce che ha sporto insieme alla moglie sui fenomeni connessi alla cosiddetta movida nel comune di Monterotondo, tra alcol venduto fuori orario, spaccio, disturbo della quiete pubblica, risse e – a dire del legale – finanche  “interessi di gruppi malavitosi” e “riciclaggio”.

Sulla vicenda è già intervenuto Roberto Rossi, Vice Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio: “L’attentato contro Cinzia Fiorato è un segnale gravissimo che deve farci riflettere tutti. Dobbiamo ritrovare il coraggio della denuncia corale tutti noi, la stampa non può subire violenze di questo genere senza reagire o peggio ancora stando in silenzio”.

Sull’accaduto c’è anche l’intervento del commissario di Vigilanza Rai, deputato di Fratelli d’Italia Federico Mollicone, che ha detto: “Il ministero dell’Interno accerti immediatamente le responsabilità e garantisca la loro incolumità. Presenteremo atti parlamentari in questo senso“.

commenta