L’anno scorso il comparto neve è stato bloccato dalla pandemia. “Nel 2021 non abbiamo lavorato nemmeno un giorno”, evidenziano i maestri di sci molisani che hanno presentato la richiesta per accedere agli indennizzi erogati dal Governo per tamponare le perdite ingenti che il settore ha subìto. In realtà, “i pagamenti sono fermi”, denunciano a Primonumero amareggiati. Parliamo del resto di un comparto paralizzato da due anni per le restrizioni imposte a causa dell’emergenza sanitaria: le piste infatti sono rimaste chiuse a lungo per evitare la diffusione del virus.
Il Governo ha stanziato 40 milioni di euro per questa categoria professionale. Al Molise sono toccati circa 178mila euro, calcolati sulla base del numero dei maestri iscritti all’albo professionale regionale, ossia 68. E lo scorso 15 dicembre la Giunta regionale guidata da Donato Toma ha annunciato di aver approvato tre piani di riparti per il settore: una quota fissa ad ognuno dei maestri di sci, una quota fissa alle scuole sci come sussidio per le spese di funzionamento delle scuole stesse, e la terza destinata ai maestri di sci in base alle perdite di fatturato subite durante l’emergenza Covid. In quell’occasione, lo stesso assessore al Turismo Vincenzo Cotugno ha sottolineato con soddisfazione l’importanza del provvedimento del governo regionale: “La misura economica approvata in Giunta ha l’obiettivo di ristorare una parte delle perdite subite dalle Scuole e dai Maestri. Il nostro intervento, sull’intero comparto produttivo del turismo invernale, è stato immediato. Di questo non posso che essere soddisfatto”
Peccato che siano trascorsi oltre due mesi e non è successo niente. “Entro il 29 dicembre scorso aspettavamo la prima tranche di pagamento dei ristori”, riferisce uno dei maestri di sci che ha deciso di raccontare pubblicamente la vicenda che sta creando malcontento in questa categoria professionale. “Ci avevano promesso che avrebbero erogato i primi 250 euro, la quota minima prevista per tutti. Il resto sarebbe stato erogato in base al fatturato attestato dalla relativa documentazione che noi abbiamo provveduto a presentare. Nelle altre regioni, gli indennizzi ai maestri di sci sono stati erogati, mentre in Molise ci hanno detto che stanno facendo i conteggi“.
I ritardi nell’erogazione degli indennizzi sta mettendo in difficoltà i maestri di sci che, a Campitello Matese, stanno pagando anche la mancata apertura di tutti gli impianti di risalita: nella stazione sciistica della provincia di Campobasso è aperta solo una pista bassa, quella di La Piana/Lavarelle. Due giorni fa invece si è scoperto che, come ha riferito il consigliere regionale M5S Angelo Primiani, l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (competente anche per la sicurezza degli impianti di risalita) ha annunciato che il collaudo dell’impianto Colle del Caprio non ci sarà fino a quando non ne sarà sostituito il cavo portante.
E l’incertezza sull’apertura degli impianti ha condizionato fortemente il lavoro dei maestri di sci anche in questa stagione invernale. “Ci siamo trovati in difficoltà perchè i clienti ci chiedevano tutti i giorni se gli impianti alti aprivano. E alla fine chi veniva a Campitello per sciare sulle piste alte e vedeva che erano chiuse, andava a Roccaraso. E questo ha condizionato non solo il nostro lavoro, ma tutte le attività dell’indotto che si trovano in tutta l’area matesina”.
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