Transizione ecologica a campobasso

Il Comune chiede fondi al Mite per realizzare un centro del riuso e ridurre i rifiuti

Con 1 milione di euro l'Amministrazione comunale di Campobasso vorrebbe realizzare un centro del riuso a Santa Maria De Foras così da poter intercettare i beni ancora in buone condizioni per sottrarli alla filiera di smaltimento e incrementare l’economia circolare.

Un altro tassello verso la transizione ecologica della città di Campobasso si aggiunge con l’approvazione, da parte della giunta comunale, di un nuovo progetto di fattibilità tecnico economica da candidare ai finanziamenti previsti dal Ministero di Roberto Cingolani stavolta per la realizzazione di un centro del riuso.

Sindaco e assessori hanno deciso di proporre al Mite il capoluogo per questa iniziativa che se sostenuta economicamente coi fondi del Pnrr vedrebbe la realizzazione di un centro del riuso, da collocare accanto all’attuale stazione di raccolta a Santa Maria de Foras, in grado di intercettare i beni ancora in buone condizioni, per sottrarli alla filiera di smaltimento e per incrementare l’economia circolare.

“L’intenzione – come fanno sapere da palazzo San Giorgio – è quella di prolungare il ciclo di vita dei beni e delle materie oltre le necessità del primo utilizzatore, con conseguenti vantaggi ambientali e sociali, in stretta sinergia con la rete associazionistica e solidaristica da coinvolgere nella gestione del centro per la preparazione e la redistribuzione dei beni.

La realizzazione infrastrutturale e il punto di distribuzione costituiranno un vero e proprio “hub” della sostenibilità, con una fortissima attrattiva di tipo didattico e, di conseguenza, con un ruolo comunicativo ed educativo strategico, in particolare per le nuove generazioni, per contrastare le logiche consumistiche, causa principale della produzione dei rifiuti e del depauperamento delle materie prime.

Ciò consentirà di trasformare l’attuale centro di raccolta in un vero e proprio polo della sostenibilità, accessibile e fruibile per la cittadinanza dove, al conferimento e/o al prelievo di beni e materiali, sarà possibile promuovere eventi socio culturali come eco-scambio, baratto, mercatini solidali, e altro ancora.

La polifunzionalità sarà realizzata anche attraverso partenariati con il terzo settore e secondo il modello della formazione/lavoro delle categorie svantaggiate.

La struttura sarà dotata di un’area laboratorio per il riuso dei beni e di un’area polivalente aperta al pubblico e realizzata nell’ottica della minima manutenzione, delle ridotte spese di gestione e del massimo di comfort per i fruitori”.

Tutto questo, secondo i calcoli tecnici, costerebbe 1 milione di euro.

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