Correva l’anno 2013 quando gli ultimi residenti del centro storico di Campobasso hanno chiesto o rinnovato l’autorizzazione per parcheggiare nei posti auto riservati a chi vive nella zona più vecchia della città.
Nove anni sono passati e quei permessi sono diventati carta straccia (avevano validità per un anno) tanto che ormai l’intero borgo antico è una zona franca per chiunque abbia necessità di lasciare, per un’ora o un’intera giornata, il proprio veicolo. La segnaletica, poi, non fa che aumentare la confusione: via Firenze, via Torino o viale del Castello indicano ancora, sotto la “P” di parcheggio, “solo residenti autorizzati”. Anche se è soltanto un deterrente perché non essendoci più residenti autorizzati da quasi due lustri vien da sé che quel cartello è un mezzo bluff.
Altre aree del centro storico come via Petitti o via Larino conservano una parvenza di decenza: qui c’è solo una generica “P” di parcheggio a indicare dove ci si può mettere con la propria automobile.
Sta di fatto che per i residenti trovare un posto è sempre più complicato. E l’arrivo delle colonnine per la ricarica elettrica o gli ecostop della differenziata non hanno fatto altro che peggiorare il quadro rubando ulteriori spazi. Persino le ambulanze a volte hanno difficoltà, per non parlare di chi ci lavora o deve scaricare la merce.
Quella che non si è mai fermata è l’esasperazione dei residenti che hanno scelto di vivere in un centro storico dove la sosta è selvaggia perché nessuno ci ha ancora messo mano. Né nella precedente amministrazione di centrosinistra, né quella attuale a guida Movimento 5 Stelle.
Ha riproposto a più riprese il caso il consigliere comunale Mario Annuario (Fratelli d’Italia) che esattamente due anni fa aveva presentato una interrogazione alla quale rispose l’assessore all’Ambiente, Simone Cretella dicendo che era “in fase di valutazione il ripristino dei parcheggi riservati ai residenti e/o lavoratori del centro storico” che ne frattempo avrebbero potuto trarre beneficio parcheggiando nell’area sosta di via Breccelle.
Quel parcheggio, a pagamento, molto lontano per alcuni e scomodo perché su una ripidissima salita, non ha mai conquistato gli abitanti del borgo infatti è quasi sempre mezzo vuoto.
Qualche settimana fa il consigliere Annuario è tornato sulla questione con una nota stampa e a Primonumero ha anticipato che vorrebbe ripresentare un atto formale in consiglio comunale.
L’assessore Cretella dal canto suo ci ha già fatto sapere che “la questione è in agenda, Annuario ha ragione su tutta la linea e noi siamo in ritardo ma ce ne occuperemo perché i permessi vanno riconsegnati a chi ne ha diritto e tutti gli aspetti legati alla carenza di parcheggi affrontati con una nuova regolamentazione e una segnaletica efficace”.
Tra i nodi più spinosi anche quello di stabilire i criteri di assegnazione del permesso. Fino al 2013 i vigili urbani autorizzavano fin troppi residenti. De Bernardo, che volle mettere la parola fine a questo sistema di manica un po’ troppo larga, disse che ne avevano contati circa 1800 a fronte di poco più di 500 disponibilità di posteggio. Insomma, una sproporzione gigantesca in cui alcuni ne hanno approfittato e altri sono rimasti a bocca asciutta.
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