Dubbi sulla transizione ecologica

Gigafactory, Soa: “No alla riconversione totale, meglio affiancare batterie a motori e cambi”

Andrea Di Paolo, Coordinatore SOA Sindacato Operai Autorganizzati e referente della Federazione Lavoratori Metalmeccanici Stellantis Termoli interviene sul tema Gigafactory e futuro dello stabilimento Fiat di Termoli esprimendo perplessità per una riconversione totale del sito di Rivolta del Re.

“Per quanto riguarda lo stabilimento di Termoli e la costruzione di una Gigafactory, si tende a parlare di futuro ma non si è stati chiari sulle reali produzioni di cambi e motori, un accordo con il Governo parla di svecchiamento delle meccaniche e di riconversione immediata con parte dei soldi del Pnnr come se già da domani verranno eliminate le auto non elettriche. Non è così, la transizione ecologica ad oggi è ancora una bolla di sapone, rimane però una triste realtà immediata che cambi e motori a breve tempo non si produrranno più a Termoli ma da altre parti naturalmente sì, basti pensare che Termoli ha un motore nuovo di zecca che ha comportato un contratto di solidarietà da gennaio 2020 firmato dalla direzione aziendale e le Organizzazioni sindacali firmatarie del Ccsl, per i lavori delle nuove linee e l’avvio della produzione dei nuovi motori Firefly 1.0 e 1.5. e ad oggi, a lavori conclusi e viste le varie arie di riconversione dello stabilimento, chissà se mai partirà a pieno regime e qui non si tratta di svecchiamento delle meccaniche. Dopo che il contratto di solidarietà ha interessato 1.676 lavoratori per quasi due anni, diretti, indiretti e collegati alle unità motori 8v/16v, vale a dire un fiume di cassaintegrazione per che cosa?”

andrea di paolo soa

Il SOA Sindacato Operai Autorganizzati propone “il ritiro immediato della cassa integrazione, no a una riconversione totale dello stabilimento ma al massimo in affiancamento alle produzioni attuali una nuova area dedicata alla produzione di batterie e quindi pronti per quando sarà chiara una transizione ecologica effettiva e non di sperimentazioni, che parlano al futuro ma che ora non dà certezze. Chiediamo che la produzione del reparto cambi resti nel sito di Termoli”.

Di Paolo inoltre chiede “garanzie per tutti i dipendenti a livello strutturale, non si può parlare di garanzie occupazionali se non ci sono queste prerogative imprescindibili, anche se abbiamo già visto il metodo Stellantis alla Sevel di Atessa che non rinnova i contratti di lavoro ad alcuni lavoratori ma dopo pochi giorni prende 100 giovani interinali per un mese e questo non dà assolutamente delle prospettive positive per una reale occupazione”.

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