Il futuro dell'automotive

Gigafactory a Termoli, attesa dopo il vertice fra i ministri. Sindacati chiedono garanzie sui posti di lavoro

Dopo il vertice a Palazzo Chigi si attende a breve l'annuncio ufficiale per la costruzione della prima fabbrica di batterie in Italia del gruppo automobilistico

Il giorno dopo l’indiscrezione di Repubblica riguardo l’accordo fra Stellantis e Governo per il maxi investimento su Termoli da 2 miliardi e mezzo di euro con 370 milioni di contributi pubblici, i sindacati chiedono garanzie sulla tutela dei posti di lavoro.

La Gigafactory a Termoli si farà: accordo trovato fra Stellantis e Governo

C’è attesa per conoscere l’esito del confronto a Palazzo Chigi tenuto oggi dal ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti col Sottosegretario alla presidenza Roberto Garofoli e gli altri ministri, Daniele Franco dell’Economia, Enrico Giovannini della Transizione Energetica e Roberto Cingolani della Transizione Ecologica.

Intanto i commenti dalle parti sindacali sono di sollievo ma senza abbassare la guardia. “Ultima chiamata per l’automotive. O governiamo il salto nella mobilità sostenibile o rischiamo che l’industria dell’auto faccia in Italia la fine dell’elettronica: cancellata” ha detto il leader della Fim Cisl Roberto Benaglia. “A Stellantis non forniremo alibi. Siamo pronti a un patto per migliorare la produttività. Ma i posti negli stabilimenti non si toccano. Servono investimenti e supporto alle multinazionali per vincere questa sfida serve agire su più piani ma conta soprattutto la tutela del lavoro”.

“Dopo che come sindacato, anche territoriale, abbiamo sollevato con vigore la questione – le parole di Tecla Boccardo, segretaria generale di Uil Molise – accogliamo positivamente la notizia secondo cui assisteremo a un forte investimento del Gruppo, pari a circa due miliardi e mezzo, insieme ai 370 milioni che dovrebbero essere garantiti dallo Stato per concludere l’operazione.

Dunque a Termoli, per avviare questa nuova produzione si trasformeranno le vecchie meccaniche, dove ora si realizzano motori tradizionali e ibridi, in una gigafactory che garantirà innanzitutto continuità occupazionale agli oltre 2.400 dipendenti e ci auguriamo che lo stabilimento molisano possa anche incrementare il numero di addetti, considerato che Stellantis ha come obiettivo garantire che i veicoli elettrificati arrivino a rappresentare oltre il 70% delle vendite in Europa e più del 40% di quelle negli Stati Uniti, entro il 2030.

L’auspicio, conclude Boccardo, è che i benefici che tale attività potrebbero riservare al nostro tessuto economico, siano arricchiti da altre iniziative che vedano quel territorio diventare un punto di riferimento per un intero comparto industriale, approfittando delle opportunità economiche già in piedi come la ZES e quelle che metterà in campo il PNRR”.

“Siamo stati fiduciosi e oggi lo siamo ancora di più, ma attendiamo i dettagli e soprattutto i numeri dell’investimento per capire l’impatto che avrà sull’occupazione e i risvolti della Gigafactory di Termoli sull’economia territoriale” la dichiarazione di Francesco Guida, segretario territoriale Uilm. “Di sicuro la meccanica di Termoli e la storia di questo stabilimento iniziata 50 anni fa non possono essere ignorate nel passaggio alla transizione energetica”.

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