L'operazione a vasto

Falsi contratti di noleggio auto, 14 indagati per una truffa da mezzo milione. Sequestri in Molise

Sigilli a un'officina e un appartamento a Montenero di Bisaccia. L'organizzazione criminale capeggiata da un 34enne di San Salvo avrebbe truffato 58 persone in almeno 4 regioni

Ci sono anche diversi molisani fra le 58 persone vittime di una mega truffa organizzata da una presunta organizzazione criminale che spacciandosi per una nota compagnia di leasing a lungo termine di auto, incassava grosse somme di denaro fingendo di stipulare contratti in realtà inesistenti.

La procura ritiene di aver smantellato l’organizzazione cin un’operazione dei Carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Vasto che ha portato a 14 denunce con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata a truffe frodi telematiche, reato contestato a 8 dei 14 indagati, e diversi altri reati. Le indagini condotte dalla procura Distrettuale dell’Aquila sotto la direzione di Roberta D’Avolio e del procuratore capo Michele Renzo sono partite nel marzo 2020 dopo la denuncia di un imprenditore vastese che a causa di difficoltà commerciali della propria attività durante il periodo iniziale della pandemia, aveva deciso di investire nel settore del noleggio di veicoli a lungo termine. Ma ben presto si è reso conto di essere rimasto vittima di una truffa.

Come tanti altri clienti, principalmente dall’Abruzzo ma anche da Molise, Puglia e Marche, l’uomo aveva infatti creduto di aver stipulato un contratto con l’azienda Ald Automotive, società di vendita e noleggio di autovetture a lungo termine che è considerata fra le più importanti del mondo e che nel caso specifico non ha alcuna responsabilità ma anzi è parte lesa nell’indagine denominata ‘Ghost car’, cioè auto fantasma.

In sostanza l’associazione criminale capeggiata dal 34enne di San Salvo P.D., personaggio già noto alle forze dell’ordine, intascava le somme versate dai clienti per i contratti di noleggio di auto che in realtà, secondo le risultanze della attività investigativa, erano falsi. Gli indagati erano usciti a replicare perfettamente il logo e l’intestazione della società realizzando quindi una documentazione falsa con tanto di accesso ingannevole al sito internet dell’azienda Ald Automotive.

C’erano riusciti grazie a un provider svizzero per la clonazione di indirizzi di posta elettronica che faceva apparire le cassette di posta elettronica con dominio autentico riconducibili alla azienda di autonoleggio, quindi – sempre secondo quello che gli inquirenti ritengono di aver scoperto – avevano poi creato un account di posta elettronica ‘protonmail’ che per impostazione predefinita non conserva file log IP. Erano stati capaci di mettere in piedi un servizio di centralino virtuale con fornitura di numeri fissi e deviazione di chiamata con voci registrate allo scopo di ingannare i clienti.

Inoltre le indagini dei Carabinieri di Vasto hanno fatto emergere l’esistenza di conti correnti e carte di pagamento riferibili a banche tedesche e lussemburghesi che in caso di denuncia avrebbero ostacolato e rallentato gli accertamenti relativi ai flussi economici. Infine avevano creato e clonato un falso portale con credenziali fasulle di accesso che davano ai clienti la convinzione di essere in trattativa commerciale proprio con la Ald Automotive.

Le indagini sono andate avanti fino al mese di febbraio 2021 anche grazie alle intercettazioni tradizionali e telematiche che hanno dato riscontro alle ipotesi di reato degli investigatori e hanno documentato tra l’altro anche alcuni episodi di spaccio di droga. Gli inquirenti hanno anche analizzato i flussi economici e i tabulati del traffico telefonico, hanno portato avanti servizi di osservazione controllo e pedinamento, intessendo relazioni internazionali con le pulizie le autorità giudiziarie di Germania e Lussemburgo tramite ordini di indagine europei e la collaborazione dell’ufficio di informazione finanziaria.

Le somme di denaro ricevute dai numerosi clienti a titolo di acconto venivano versate tramite bonifico bancario su conti correnti esistenti presso la Deutsche HandelsBank di Monaco di Baviera per poi essere riutilizzate in attività economiche in Italia.

indagine truffa leasing

Secondo i carabinieri l’organizzazione criminale aveva una struttura gerarchica con ruoli e compiti ben definiti e a capo c’era proprio l’ideatore, il 34enne di San Salvo. Sarebbe di circa 500mila l’introito illecito complessivo realizzato dal sodalizio criminale abruzzese che dopo aver incassato i soldi chiaramente non faceva arrivare alcuna auto ai clienti, molti dei quali avevano provato a protestare senza successo.

Adesso il giudice per le indagini preliminari, Baldovino De Sensi, ha deciso il sequestro preventivo per equivalente delle somme depositate sui conti correnti, beni mobili e immobili. Sono stati sequestrati 20 rapporti bancari e postali tra cui conti correnti, libretti al risparmio e polizze vita. Sigilli anche a due appartamenti a San Salvo e a Montenero di Bisaccia, a 10 auto e a un’officina meccanica a Montenero di Bisaccia.

Gli indagati, tutti residenti in provincia di Chieti, dovranno rispondere di associazione a delinquere finalizzata alle truffe e frodi telematiche, accesso abusivo a sistemi informatici, sostituzione di persona, riciclaggio e autoriciclaggio, spaccio di sostanze stupefacenti e incendio di auto avvenuto il 18 settembre 2020 a Roccaspinalveti, in provincia di Chieti.

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