Il report settimanale

‘Falciati’ i positivi in regione, torna il segno meno dopo 7 settimane. Ancora alto il tributo di vittime

Sono stati 14 i pazienti positivi morti (mediamente molto anziani) negli ultimi 7 giorni al Cardarelli o in altra struttura sanitaria: per avere un numero simile bisogna tornare indietro di 44 settimane. Si inverte positivamente la rotta invece per quanto riguarda il numero di attuali positivi: merito dei circa 500 guariti al giorno

In Italia il picco dell’ondata Omicron è stato superato. I casi hanno iniziato a calare dal 18 gennaio, giorno con il massimo storico di nuovi positivi in un giorno: oltre 228mila. In Molise la decrescita appare più rallentata ma è nondimeno presente. Soprattutto è significativa, per quanto riguarda questa settimana appena passata, la mole di guarigioni che ha portato finalmente – dopo 7 settimane che ciò non accadeva – a ‘falciare’ il numero di attualmente positivi, oggi quasi 900 in meno rispetto a domenica scorsa.

Ecco i dati della settimana 31 gennaio-6 febbraio, periodo che sta presentando la ‘coda’ della quarta ondata della pandemia. I nuovi casi segnalati dall’Asrem sono stati 2.662. Il numero in realtà non si discosta molto da quello della settimana precedente (idem quello dei tamponi) ma è in una sorta di stasi.
Quello che però è calato in maniera massiccia è il numero di attualmente positivi (in calo da giorni in Italia, ormai di poco superiori ai 2 milioni di casi) grazie al numero imponente di guarigioni. Per circa 2.660 casi infatti ci sono state contestualmente 3.520 negativizzazioni. Ne consegue che ad oggi i positivi in regione sono 8.942, circa 870 in meno di una settimana prima e tornati sotto quota 9mila dacchè avevano superato finanche le 10mila unità. Si tratta di un dato in netta controtendenza. L’ultima volta che questo indicatore presentava il segno meno era nella seconda settimana di dicembre ma era numericamente molto meno consistente di oggi (-142). Poi si sono avute sette settimane di crescita (+55, +289, +1611, +2558, +3484, +1291, +327). Ora -871. La tendenza è evidente.

Quella che segue è la mappa dei casi di contagio comune per comune aggiornata ai dati di ieri, 6 febbraio. Le uniche due cittadine (Campobasso e Termoli) sopra i mille casi invero registrano una lieve crescita rispetto a una settimana fa ma in generale i dati assoluti diminuiscono. Isernia, al 3° posto e con 948 casi, invece ne ha un po’ meno rispetto alla settimana precedente. Restano a 3 cifre i comuni di Venafro (544 vs 519), Bojano (190 vs 343). E poi hanno un centinaio di contagi attivi Campomarino, Agnone, Montenero di Bisaccia, Riccia, Santa Croce di Magliano, Ururi, Guglionesi, San Martino in Pensilis e Trivento. Sono di contro 80 i centri che hanno meno di 30 casi al momento. I numeri più bassi – sotto i 10 casi – riguardano 29 campanili. Altri 32 hanno un numero di cittadini positivi tra 10 e 19 e 19 hanno un numero compreso tra 20 e 29. C’è poi Provvidenti unico comune Covid-free (da tempo).

mappa contagi comuni 6 febbraio

“In una settimana – ha commentato il Ministro della Salute Roberto Speranza – i casi sono scesi del 30% rispetto alla settimana precedente, e calano anche le ospedalizzazioni. Serve ancora grande attenzione e cautela, ma si sta aprendo una fase nuova”. Già, una fase nuova oggi ‘certificata’ dall’esordio delle nuove regole sulla Dad e sulla quarantena (in molti casi sostituita dalla mera autosorveglianza), oltre che dal fatto che da oggi il Green Pass avrà durata illimitata per chi ha fatto la terza dose o è guarito dopo aver completato il ciclo vaccinale (le due dosi).

Tornando al Molise, va evidenziato come il gran numero di contagi delle passate settimane non abbia smesso di esplicare i suoi effetti (pochi in proporzione, beninteso): parliamo di decessi e ricoveri. Negli ultimi 7 giorni sono stati 28 i nuovi ingressi in ospedale (la settimana precedente erano stati 30): di questi 6 hanno riguardato il reparto Anziano Fragile Covid, 1 solo il reparto di Terapia Intensiva (dove però, come la scorsa settimana, c’è stato un trasferimento di un paziente che si trovava fino ad allora nel reparto ordinario), 21 il reparto di Malattie Infettive. Per completezza d’informazione va detto però che ci sono state anche 8 dimissioni ospedaliere: 2 dal reparto Anziani e 6 da Infettive.

Purtroppo il numero di decessi è salito, raggiungendo un numero che di questi tempi è forse ancor più difficile da ‘digerire’. Le morti in ospedale (solo una nella Rsa di Venafro) sono state 14 (erano state 4 la settimana precedente). Le vittime più ‘giovani’ avevano 63, 65 e 66 anni. Le altre erano in tre casi settantenni, in sei ottantenni e in due novantunenni. L’età media è di poco più di 79 anni e la mediana di 80.5. Bisogna tornare indietro di 44 settimane (giorni a cavallo tra marzo e aprile 2021) per avere un numero di vittime così elevato. D’altronde lo vediamo anche con il bollettino nazionale, che riporta ogni giorno un numero di vittime altissimo stante la mutata situazione. Ma ci è stato ripetuto più e più volte: quell’indicatore sarà l’ultimo a scendere. E – inoltre – non è sempre evidente la correlazione tra decesso e Covid-19.

Tornando alla situazione ospedaliera molisana, alla fine di questa settimana si registrano 8 posti letto occupati in più rispetto a quanto rilevavamo lunedì scorso. Nel complesso sono 30 (prima 24) i degenti in Malattie Infettive, 15 (prima 13) quelli nel reparto per Anziani e sono fermi a 3 (perchè ai due nuovi ingressi vanno detratti due decessi) i ricoveri nel reparto per i pazienti più gravi, la Terapia Intensiva. Va detto che di questi 48 ricoverati più di un terzo (17, il 35.4%) non è vaccinato. 2 hanno la sola prima dose (quindi una copertura non efficace), 10 la seconda dose o dose unica (dunque hanno completato il ciclo vaccinale primario) e 19 hanno anche il booster. Ma, come si può evincere dall’età dei deceduti e dal fatto che è stato attivato un reparto per anziani che attualmente conta il 31% e oltre dei ricoverati Covid, si tratta nella stragrande maggioranza di casi di degenti in là con gli anni.

Oltre ai 3.520 guariti negli ultimi sette giorni si è proceduto anche a inoculare circa 16.600 vaccini, e di questi il 79.8% era relativo a terze dosi. Da segnalare anche la speditezza con cui procede la vaccinazione ai minori di 12 anni (e sopra i 5, mentre sotto quell’età si prevede un vaccino pronto in primavera): sono ormai più del 40% del totale ad aver fatto almeno una dose, mentre uno su quattro ha fatto anche la seconda. Percentuali che pongono il Molise sopra la media italiana (all’incirca 34% e 19%).
E per i bambini vaccinati la Dad da oggi può diventare un ricordo.

commenta