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Delitto di Natale, i Ris trovano cocaina sullo smartphone e sugli indumenti del testimone

Dopo i riscontri sul primo smartphone di proprietà di una delle due persone presenti sulla scena del crimine, arriva l'esito positivo per l'Iphone del 37enne indagato per l'omicidio. Tracce di droga sono state rilevate anche sugli abiti che indossavano De Vivo e lo stesso testimone

Tra le incongruenze emerse sul delitto di Natale a partire dalla notte del 24 dicembre – e sulle quali sono in corso gli esami degli inquirenti – c’è anche quella relativa alla polvere bianca.

Nelle confessioni rese ai carabinieri dai due testimoni oculari dell’omicidio di Cristiano Micatrotta, nessuno dei due parla di cocaina,  ma solo di marijuana. O meglio, uno riferisce ai carabinieri di una lite scoppiata per una dose di marijuana, l’altro si trincera dietro un generico “stupefacenti”.

Ma ambedue si tirano fuori da quello che potrebbe essere uno dei moventi della lite che c’è stata prima del delitto. Tutti e due dicono di “non saperne nulla”.

Giovanni De Vivo, sia in occasione dell’udienza di convalida che nell’ambito dell’interrogatorio a cui si è sottoposto il 30 gennaio scorso ha dichiarato invece: “La lite c’è stata per la cocaina”. E probabilmente – da indiscrezioni emerse – per un “pacco-raggiro” che una delle persone coinvolte nella vicenda avrebbe rifilato all’indagato proprio quella sera della Vigilia attorno alle 21. Perchè – sempre De Vivo – avrebbe riferito dell’incontro che c’è stato “qualche ora prima al bar” per l’acquisto di cocaina. E poi di aver scoperto soltanto una volta giunto a casa che chi gli avrebbe venduto cocaina lo aveva “truffato”. E da quel momento sarebbero  iniziate le telefonate di De Vivo al telefono di uno dei due testimoni.

De Vivo che avrebbe potuto chiaramente mentire sulla droga, sul consumo, sull’eventuale dinamica di spaccio, almeno per ora pare non abbia mentito. E la conferma, quantomeno di questa parte della sua deposizione, arriva proprio dalle prime risultanze scientifiche dei carabinieri del Ris di Roma.

Tant’è che su due dei quattro smartphone ispezionati con i reagenti, sono state evidenziate tracce di cocaina. Si tratta del cellulare di un testimone (di cui abbiamo già scritto) e dell’Iphone di Giovanni De Vivo (fatto che non ha spiazzato nè gli inquirenti nè la difesa perchè l’indagato aveva dichiarato da subito il consumo di sostanze fatto quella sera).

Non solo, però. Cocaina – infatti – è stata rilevata anche sugli indumenti. Che sono gli abiti  indossati la sera del delitto da De Vivo e dallo stesso testimone che – aveva riferito agli inquirenti – “io con la lite per droga non c’entro”.

Un dato quindi è certo: due delle persone coinvolte nell’omicidio di Natale hanno consumato cocaina nelle ore che hanno preceduto la morte di Cristiano.

Delitto di Natale, tracce di cocaina su uno degli smartphone sequestrati

Resta da analizzare il telefonino della vittima e quello del secondo testimone. Subito dopo gli esami esterni dei cellulari, i carabinieri passeranno alla duplicazione delle memorie dei telefonini che saranno poi esaminate da un perito chiamato a ricostruire gli antefatti di quella sera tramite i messaggi , le telefonate, le mail e ogni tipo di contatto intercorso tra le persone coinvolte nel delitto del giovane geometra.

L’imperativo, in questo momento, è fare luce certamente sulla dinamica dell’omicidio ma anche su quello che è accaduto prima del delitto, su chi mente (se mente) e perché lo sta facendo.

Gli avvocati delle persone coinvolte ma anche la procura di Campobasso che procede per omicidio volontario e che ha iscritto nel registro delle persone indagate anche uno due testimoni per il reato di rissa, hanno formulato quesiti specifici ai periti di parte e attendono risposte che possano diradare quindi i dubbi che – se non erano emersi in prima battuta – sembra stiano prendendo forma con il passare delle ore. E non è quindi possibile escludere che all’esito degli approfondimenti tecnico-scientifici alcune posizioni a carico di altre persone  possano vistosamente cambiare con l’attribuzione di eventuali e nuove responsabilità.

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