I preparativi

Carresi, 2022 anno della rinascita: “Ritorno alla vita per le nostre comunità”

Dopo due anni di stop a causa della pandemia, la prossima primavera torneranno le Corse dei Carri a San Martino in Pensilis, Ururi e Portocannone. Al via le riunioni organizzative e la gente freme per riappropriarsi di un simbolo identitario

Salvo imprevisti, l’anno 2022 sarà quello della rinascita per le Carresi del Molise. Stroncate nel bel mezzo dei preparativi nel 2020 e di fatto mai programmate nel 2021, adesso le Corse dei Carri di San Martino in Pensilis, Ururi e Portocannone stanno per tornare.

Le varie riunioni organizzative sono già partite, in attesa della decisiva Commissione pubblici spettacoli che sarà chiamata a dare l’ufficialità all’evento nei tre centri bassomolisani che da tempo portano avanti questa tradizione secolare.

“Siamo sulla buona strada, abbiamo avuto già degli incontri preliminari. Da parte dell’Amministrazione comunale c’è il massimo impegno” afferma il sindaco di Portocannone, Francesco Gallo. “Ci stiamo muovendo per tutti gli adempimenti, siamo partiti in anticipo per farci trovare pronti” gli fa eco la sindaca Laura Greco da Ururi. “Stiamo mettendo in pratica tutto quello che la legge dice di fare e ci stiamo impegnando con tutte le risorse umane e materiali disponibili”. “Metteremo in campo tutte le condizioni di sicurezza per spettatori e partecipanti, oltre che per gli animali” assicura Gianni di Matteo, primo cittadino di San Martino in Pensilis.

Oltre a tutte le accortezze già avute all’ultima edizione pre Covid, con la messa in sicurezza del tracciato, il fondo del percorso attrezzato in modo tale da evitare infortuni ai buoi e ogni altro provvedimento per garantire lo svolgimento secondo la normativa, quest’anno ci sarà da garantire il rispetto delle regole anti Covid, sebbene vada ricordato che il 31 marzo prossimo dovrebbe cessare dopo oltre due anni lo stato d’emergenza dovuto alla pandemia. Insomma si ripartirà dalla base del 2019, che era parso un anno di ripartenza dopo lo stop del 2018 per motivi di sicurezza e che invece si è rivelato un intermezzo, in sostanza unica edizione svolta in quattro anni.

Ma la macchina organizzativa è già ben avviata e la Regione ha garantito il suo sostegno. “Abbiamo incontrato il presidente Toma che ci ha assicurato anche un contributo economico, perché le spese organizzative sono ingenti. Quanto? È presto per dirlo” spiega la sindaca di Ururi, dove la data segnata sul calendario è quella del 3 maggio.

Le associazioni dei Carri intanto fremono. “Vanno ringraziate per quanto fatto in questi due anni. Non hanno mai fatto mancare l’assistenza necessaria agli animali” dice la sindaca ururese.

“Ho incontrato le associazioni giovedì scorso, il clima è tranquillo ma si comincia a sperare bene” commenta il primo cittadino di Portocannone, dove l’appuntamento è fissato per il 6 giugno prossimo.

“Le persone non vedono l’ora di riappropriarsi di una manifestazione così importante” riferisce Di Matteo, a guida del Comune che per tradizione apre il tris di Carresi, come da programma il 30 aprile. “È un passaggio fondamentale – prosegue – per riportare entusiasmo anche nella vita di tutti i giorni. È un simbolo di normalità del quale ti riappropri e dopo due anni senti il bisogno di avere un simbolo così importante. Senza volerla anteporre ai gravi problemi che abbiamo avuto e che affrontiamo tuttora, è un ritorno alla vita in tutti i sensi”.

Concorde anche Laura Greco. “La gente vuole tornare a vivere, per la nostra comunità la Carrese è tutto. È vita”.

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