Campobasso

Canile, via i lavori di consolidamento della frana: 6 anni fa provocò il crollo dei box

E' finalmente cominciata l'operazione di consolidamento finanziata un anno fa da Ministero dell'Interno. I lavori si resero necessari per porre rimedio ai problemi creati nel 2016 da un movimento franoso che "trascinò via una dozzina di box che ospitavano i randagi", ricordano dal Nucleo ente tutela animali

Al canile di Santo Stefano hanno preso finalmente il via i lavori di consolidamento di uno smottamento che sei anni fa aveva creato numerose difficoltà alle strutture che ospitano i randagi. L’anno scorso, più o meno di questi tempi, l’amministrazione comunale aveva annunciato con l’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Amorosa la concessione delle somme che il Governo aveva messo a disposizione dei Comuni per per la messa in sicurezza degli edifici e del territorio previsti dalla legge 145 del 30 dicembre 2018.

Due anni prima, nel 2016, uno smottamento aveva interessato una parte del canile: uno dei problemi del rifiugio che si trova nella frazione di Santo Stefano. Il movimento franoso, oltre a provocare la fuoriuscita di liquami fognari in un terreno confinante,aveva trascinato almeno una ventina di box”, ricorda oggi il referente dei Nucleo Ente Tutela Animali Ambiente Giancarlo Calvanese. Il crollo era avvenuto dopo i lavori di ampliamento della struttura che in quegli anni non stava attraversando un periodo ‘florido’: era arrivata ad ospitare anche mille cani dopo la chiusura dell’ex mattatoio di piazzale Palatucci.

Noi avevamo avvertito l’amministrazione comunale e il dirigente che si stava impiegando terreno di diporto per l’ampliamento mettendo così in pericolo gli animali e la sicurezza stessa dei box. Tanto è vero che poi la frana ne portò via una dozzina. Sarebbe stato meglio costruire prima un muro di contenimento. Questi lavori sarebbero dovuti essere effettuati prima dell’ampliamento”.

Lavori al canile di Campobasso

Le previsioni delle associazioni animaliste si sono rivelate giuste: la frana ha costretto l’amministrazione comunale a chiedere finanziamenti ulteriori al Ministero dell’Interno. 500mila euro le somme stanziate a marzo del 2021 per intervenire sul movimento franoso che interessa non solo il rifugio municipale dei randagi, ma anche la zona del cimitero. “Era una spesa di soldi pubblici che si poteva evitare”, sostiene sempre Calvanese. Nè si capisce perchè i lavori di consolidamento della frana al canile sono partiti poi con tanto ritardo.

 

 

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