Fine dei giochi?

Incognite su completamento della Fresilia. Toma: “38 mln destinati ad altre strade. Per il terzo lotto useremo i soldi del mutuo regionale”

Salta il cronoprogramma per completare la provinciale 59. "Rischiamo di perdere il finanziamento. I vincoli non ci consentono di appaltare i lavori entro il prossimo 31 dicembre", spiega il governatore in Consiglio regionale. La soluzione: "Per completare l'opera utilizzeremo il mutuo da 40 milioni approvato da quest'Aula". L'assemblea approva la mozione di Iorio che consentirà di seguire un iter più spedito per modificare i vincoli ambientali e paeseggistici

Il destino della Fresilia sembra essere segnato: c’è un grosso punto interrogativo sui tempi di completamento del terzo lotto, circa 8 chilometri di tracciato della provinciale 59. Pur essendo “la bretella di collegamento fra la Fondovalle del Trigno e quella del Biferno un’opera strategica alla quale il Molise non può e non intende rinunciare”, i finanziamenti saranno dirottati su altre strade. Parliamo di 38 milioni stanziati nel Fondo sviluppo e coesione 2014-2020 destinati “a progetti immediatamente appaltabili”. Le parole del presidente della Regione Donato Toma pronunciate in Consiglio regionale, senza definire i tempi sulla realizzazione del terzo lotto, ossia il tratto che dalla Madonna del Piano conduce alla Trignina in direzione Sprondasino.

Prima di affrontare questo argomento l’Aula osserva un minuto di silenzio per ricordare l’ex presidente della Giunta regionale, Gino di Bartolomeo, scomparso venerdì scorso. Inoltre, viene approvata la proposta di legge del consigliere Armandino D’Egidio su “Tutela, conservazione, valorizzazione della diversità del patrimonio di varietà, razze e ceppi microbici di interesse agrario e alimentare del territorio molisano”.

Poi il dibattito si concentra sulle tre mozioni presentate sul completamento della provinciale 59. Una è del consigliere di Fratelli d’Italia nonchè ex governatore Michele Iorio (durante la sua legislatura i fondi erano stati riprogrammati proprio per quest’opera, ndr), le altre due sono del Pd e del Movimento 5 Stelle. Tutte sostengono l’importanza di completare la strada che fornisce uno sbocco importante alle attività economiche del Medio Molise, in particolare dell’area industriale di Molise e Frosolone. Al tempo stesso, la Fresilia continua ad essere un’infrastruttura fondamentale per i residenti di una decina di piccoli paesi di montagna che rischiano di scomparire.

Per il governatore sarà difficile appaltare i lavori entro il prossimo 31 dicembre: “L’attuale finanziamento, legato al conseguimento di obbligazioni giuridicamente vincolanti, impone alla Provincia di Isernia, soggetto attuatore, di completare le procedure entro il 31 dicembre di quest’anno, per cui il rischio di perdere il finanziamento è concreto“. Al tempo stesso, è necessario modificare una parte del tracciato, quella che ricade in aree sottoposte a vincoli ambientali e paesaggistici posti rispettivamente dalla Regione Molise e dal Ministero dei Beni culturali. “I vincoli ambientali e paesaggistici bloccano la fattibilità dell’opera”, scandisce Toma leggendo il parere della Sovrintendenza e della struttura regionale.

Civitanova del Sannio e Bagnoli del Trigno i punti più critici perchè “ci sono alcuni tratti del tracciato che ricadono in aree sottoposte a tutela”. Quindi, “ci attiveremo da subito affinché i vincoli paesaggistici che insistono sul tracciato siano rimossi mediante la concertazione tra Stato, Regione Molise, Comuni interessati”.

Il capo della Giunta regionale dunque ribadisce al Consiglio regionale la proposta annunciata ieri, nella riunione con i dirigenti ai lavori pubblici e alla programmazione della Regione Molise, gli assessori alle Infrastrutture Vincenzo Niro e Quintino Pallante (Trasporti), i sindaci di Agnone e Frosolone, Daniele Saia e Felice Ianiro, il presidente della Provincia di Isernia Alfredo Ricci.

“Ho proposto – spiega Toma – una soluzione che raggiungesse due obiettivi: spostare l’obbligazione giuridicamente vincolata almeno di un anno (ma si potrebbe andare oltre) e i 38 milioni destinati alla Fresilia sarebbero utilizzati per progetti esecutivi sulla viabilità. Invece per completare la Fresilia potremmo utilizzare il mutuo da 40 milioni che il Consiglio regionale ha autorizzato un anno fa”.

Delle tre mozioni in agenda il Consiglio regionale approva solo quella di Michele Iorio che consentirà di seguire un iter più spedito per modificare i vincoli. “Ora la Provincia di Isernia e i Comuni interessati dal tracciato – spiega – devono attivarsi immediatamente recependo le indicazioni tecniche allegate al progetto e, sulla base di queste, chiedere la modifica dei vincoli regionali. Il presidente della Regione, a sua volta, chiederà l’approvazione da parte del Ministero dei beni culturali sul parere ambientale per pianificare l’attraversamento dell’arteria stradale sul territorio di Bagnoli”.

Non passano le mozioni di M5S e Pd (9 voti favorevoli e 9 contrari). Il capogruppo dem Micaela Fanelli, fra l’altro, in Aula osserva con rammarico: “Di chi è la colpa dei ritardi della Fresilia? Perchè non sono stati rimossi i vincoli? Perchè i molisani dovranno pagare di più per avere l’opera? (il riferimento è al mutuo regionale, ndr). Oggi certifichiamo il fallimento di quattro anni di gestione sull’infrastruttura viaria, l’unica su cui la Regione Molise ha un finanziamento così importante di risorse Fsc. Un fallimento che fa indebitare i molisani e ritardare l’impiego dell’opera”.

Nemmeno i sindaci nascondono il loro rammarico. “Ci aspettiamo che alla revoca del primo finanziamento segua un altrettanto concreto e contemporaneo atto di rifinanziamento regionale”, sottolinea il primo cittadino di Agnone Saia. “La Fresilia è un’opera assolutamente necessaria per scongiurare il peggioramento dell’ondata di spopolamento che sta attraversando le nostre aree interne”. Invece l’ex sindaco di Molise Nicola Messere rilancia la necessità di istituire “un comitato tecnico – politico – sociale tra tutti gli attori interessati per vedere se può essere rispettato ancora il cronoprogramma, se ci potranno essere delle “deroghe” o addirittura nominare un commissario ad acta al fine dell’eliminazione dei vincoli che ostacolano la realizzazione nei tempi richiesti”.

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